opera omnia.
In coma, più o meno, da ieri sera. Faticata semi-professionale, mettiamola così che è sempre un gran piacere dire una cosa facendovi immaginare l’inimmaginabile. Ed ora un giusto riposo coadiuvato da un Branca Menta con ghiaccio e un Van Der Graff Generator sullo sfondo. Uno di quelli buoni, forse il migliore. Di quelli che ti si stampano in mente lentamente, ed è quasi un vortice che piano piano ti stritola. Uno di quei due-tre capolavori di cui ti stupisci ad ogni ascolto, tante sono le sfumature e le sfaccettature presenti. Tanti sono i passaggi, che ogni volta ne scopri un paio di nuovi. Ed è sempre un’emozione.
Poi, chi lo sa: ci sono gli affetti da cullare, le carte da sistemare, le pile di libri che si accumulano, non parliamo dei dischi – ché tanto, quando si vuol godere, sempre a trent’anni fa si torna indietro.
Insomma, dire tutto e dire niente, in questa afosa domenica d’agosto, è quanto di più completo possa offrirvi, cari i miei lettori. Una cinquantina al giorno, uomo più uomo meno, anche se ultimamente scrivo poco poco.
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