giovedì, settembre 08, 2005

Ultim'ora - Dagospia svela: Guzzanti come un Michael Moore all'italiana (che tristezza...)

Sabina Guzzanti, un Michael Moore all’italiana? A quanto pare è quello che succederà domani alla Mostra del cinema di Venezia. La notizia è fresca e il primo a parlarne è, come sovente accade, Roberto d’Agostino su Dagospia. Sicuramente sarà una di quelle “bombe” destinate a far parlare per molto tempo. Riporto dal sito:

Il programma di domani della mostra del cinema scodella: “Ore 14,30 – PalaGalileo - Evento Anac – Proiezione a sorpresa”. Bene, siamo lieti di svelare l’arcano post-prandiale. Il grande schermo veneziano sarà occupato dal grande scherno di Sabina Guzzanti, autrice e protagonista di “Viva Zapatero””, film prodotto dalla Lucky Red di Andrea Occhipinti, che sarà nelle sale della penisola a partire da venerdì.

Uno tsunami alla Michael Moore travolgerà quindi il cine-chiacchiericcio per far emergere la palude della censura mediatica. Tutto ha origine dalla spettacolo che la Guzzantina produsse per Rai3 nella stagione autunnale del 2003. “Raiot” fu soppresso all’istante, dopo la prima puntata, con una coda di furibonde polemiche e denunce Mediaset – Lucia Annunziata era all’epoca il presidente di garanzia di viale Mazzini.

“Viva Zapatero” vuole essere il “Fahrenheit 9/11” di un paese che tappa la bocca, spenge la telecamera, chiama gli avvocati. Da quanto tempo Beppe Grillo non si affaccia da nessun teleschermo? Lavorando in satira la novità consiste solo nell'osare di più, sbeffeggiando le mutandine sporche del Potere, magari tentando di rendere impotenti i potenti. Solo l'insulto, la scurrilità, l'invettiva, a volte, riescono a replicare almeno in parte al quotidiano oltraggio all'intelligenza che la politica, le star televisive con la personalità di un bicchiere di carta, i comportamenti senili dell’inciucio pollastrone, impongono.

Nel film-pamphlet di Sabina non c’è solo il bieco governo Berlusconi ma sulla graticola viene gettata anche la sinistra pavida e/o affaristica. C’è un mea culpa di un dirigente diessino: quando eravamo al potere, governi Prodi/D’Alema, in cinque anni non siamo riusciti a fare una fottuta legge sul conflitto di interessi. Anche il direttore di Repubblica Ezio Mauro deve ammettere: Non abbiamo valutato la gravità della censura di un programma di satira.

A sandwich, tra gli sketch di “Raiot” e gli spettacoli teatrali (come quello all’Auditorium di Roma), il comico inglese che sbertuccia il centrismo di Blair ((Rory Brenmer) e quello francese che spiegazza Chirac (Bruno Gaccio), Neri Marcorè che bistratta Maurizio Gasparri e Beppe Grillo che spara le sue bordate, spuntano le interviste a Kit Cat, Claudio Petruccioli, Lucia Annunziata, Dario Fo, Daniele Luttazzi, Furio Colombo, Santoro. Particolarmente accorata la dichiarazione di Enzo Biagi: “Io sono stato licenziato dal signor Saccà con una raccomandata con ricevuta di ritorno”.

Dopo la visione di “Viva Zapatero”, ammettiamolo, non poteva mancare il “dibattito”. Sabina Guzzanti schiererà domani pomeriggio un tridente arroventato formato da Marcolino Travaglio, Michele Santoro, Dario Fo. Più la giornalista del “Nouvel Observateur” Michelle Padovani. (fonte: Dagospia)

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