Giulio Anselmi è il nuovo direttore de La Stampa
A Torino il nuovo ballo di moda è la Salza. A decidere il successore di Marcellino Sorgi – che ha guidato per 8 anni “La Stampa” - è l’Enrico Salza dell’Istituto di San Paolo (d’intesa con le banche creditrici-azioniste della Fiat). L’onesto e tosto Giulio Anselmi (galassia Gruppo Espresso) prende possesso della prima scrivania di via Marenco 32, Torino. Finalmente, dopo tante amarezze: l’Avvocato negò al giornalista genovese la direzione del Corrierone preferendogli lo scaltro Mieli, quindi Anselmi (malgrado lo sponsor Romiti) fu superato sul filo di lana da Salvatore Carruba per la direzione del “Sole 24 Ore; infine ci fu l’alt di Eugenio Scalfari per la successione a “La Repubblica” (il Fondatore lo liquidò come “troppo curiale”, per via del legame con il cardinal Siri). Un parto travagliatissimo, con tutte le doglie del tormentone. Quando il pallido Jaky bussò alla porta del principe Carlo Caracciolo, il consiglio che ricevette il nipotino Agnelli fu un sussurro: Anselmi. Cosa che lo contrariò, perché il pupo di Alien Elkann accarezzava l’”idea giovane” (benedetta da Paolino Mieli): Francesco Merlo, Carlo Verdelli, Andrea Monti, Massimo Gramellini, Maurizio Molinari, Mario Calabresi. Anche l’altro Carlo, De Benedetti, è sempre stato un fervido sponsor dell’ex direttore dell’Espresso, quindi editorialista de “La Repubblica”: ha detto spesso a Luca-Luca e altri che Anselmi è il direttore ideale de “La Stampa”. A mettersi di traverso all’avanzata Yaki-Luchino, allora, sarebbe stato Enrico Salza, presidente del Sanpaolo Imi, che avrebbe espresso le sue perplessità (è un eufemismo) a Grande Stevens e Gabetti, i due Grandi Vecchi Fiat. L’uccellamento del Merlo in volo è stata la prima, cocente sconfitta per il baldo Montezuma. L’arrivo di Anselmi, la seconda. Il San Paolo (Imi) nuovo protettore della “Stampa”. [Fonte: Dagospia]
Auguro ad Anselmi di riuscire a mantenere lo stile autorevole e sobrio di Sorgi, e di non far diventare di parte uno dei più illustri ed antichi quotidiani italiani che, per la verità, è in crollo di vendite costante.
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