martedì, febbraio 21, 2006

Lettera al Cielo (sottotitolo: questa lettera sparirà nel giro di 24 ore)

Caro Dio, scusami se mi permetto di scrivere questa missiva “ideale” al tuo indirizzo, sapendoti così tanto in ben altre faccende affaccendato. Vorrei però ringraziarti di una serie di cose che per me sono molto importanti. Primo ti ringrazio, Dio, per avermi fatto persona di mentalità laica. Certo, ben cosciente del mio background culturale religioso, pregno della tua religione, e rispettoso di quelle che sono le mie radici. E certamente possessore di determinati valori – morali e non, nonostante su altri valori risulterò certamente carente -; persino rispettoso delle religioni altrui. Però, come già detto un paio di righe sopra, persona laica. Persona cioè che non riesce a concepire la politica e il modus vivendi cosa unica con la religione. Per questo ti ringrazio, per non strumentalizzarti come certi idioti che in nome di un Dio che non sei te – ma verso il quale porto comunque rispetto – si sono fatti venire la passione per il fuoco. Per gli incendi. E per i coltelli infilati nel petto di un giovane regista olandese (e con annessa condanna a morte anche per la protagonista del film di quel regista) e per gli esplosivi. Ti ringrazio per questo e per non essere il direttore del danese Jyllands-Posten, in modo tale da non essere iscritto nella lista dei “dieci uomini, o forse qualcuno in più, da dover far fuori, magari con una pugnalata. E di non aver quindi fornito il pretesto per una nuova ondata di terrore islamico. Per una nuova ondata di stragi, di ambasciate bruciate, di preti caritatevoli e inclini al dialogo che però hanno ricevuto come unica risposta un “Allah Akhbar” pronunciato in un luogo non inerente e seguito immediatamente da un paio di colpi di pistola. Ti ringrazio perché, sempre che tu sia veramente l’artefice della mia figura, mi hai fatto crescere con il rispetto per il mio prossimo, e in particolar modo per la figura femminile, della quale mai e poi mai mi vergognerei. Grazie per non avermi mai fatto picchiare – o sfigurare, o segregare, o lapidare – una donna, e nemmeno per aver giustificato coloro che lo fanno. Ti ringrazio perché mi hai fatto così, e sono quindi riconoscente a te e a tutti coloro che soccorreranno una figura femminile a me vicina nello sciagurato caso che dovesse sentirsi male in luogo pubblico, perché mai mi verrebbe in mente di impedire il soccorso di una donna. Ti ringrazio anche se non mi hai dotato di particolari doti da nuotatore; nel caso contrario sarei pronto a prometterti solennemente che mai e poi mai farò affogare due ragazzine incapaci di nuotare e appesantite da un velo che non si potevano togliere prima di entrare in mare a fare un bagno. Ti ringrazio e sempre ti ringrazierò. Perché io con le famose vignette non c’entro nulla e nemmeno sono stato nella posizione di doverci c’entrare per un solo secondo. E quindi non ho contribuito alla maglietta dell’ex ministro Calderoli, maglietta che gli è costata cara. Un po’ però mi dispiace – ma non per questo smetto di ringraziarti – di non essere io al Palazzo a Roma. Perché mai e poi mai avrei additato in modo idiota un ministro per i recenti fatti di Bengasi – dove il fuoco brucia, i feriti e i morti crescono, e nessuno riesce a far nulla. Conseguentemente ti ringrazio soprattutto per non dovermi vergognare come elettore – come italiano sì, ma è un altro discorso – di chi si presta sciaguratamente a governare l’Italia da questa primavera in poi. Gente che addita il governo italiano e americano, e inglese, e – pensa te! – talvolta anche israeliano, come i veri responsabili di questa ondata di odio. Di questo scontro di civiltà (sic) del quale è inutile negare l’esistenza. Di questo vento fondamentalista che ci vuole cancellare tutti, che vuole prendere possesso della civiltà occidentale e trasformarla in una inciviltà. Ti ringrazio di non essere tra coloro i quali sostengono i “resistenti”, a loro volta manipolati dai fondamentalisti. E ti ringrazio anche, per onestà intellettuale, di non essere tra coloro che accusano un deficiente quale Irving, ma poi non dicono mezza – mezza! – parola su un un presidente iraniano che, al pari di chi difende(va) Irving, vorrebbe “radere al suolo lo stato di Israele”, evidentemente con gli israeliani inclusi. Grazie per avermi dato questa testa che, sebbene talvolta un po’ pazzerella, mi fa ragionare da persona civile. Mi fa aver paura ma non per questo cedere ai ricatti di chi vuole far fuori i direttori dei giornali per delle vignette invero bruttine; o i direttori di telegiornali, o i politici, o i semplici poveri cittadini sui quali grava però la pesante accusa di essere dei “maiali” e per giunta occidentali. E ti chiedo scusa, infine, se talvolta sono restio a compiere in toto quello che è stato il tuo insegnamento. E per averti dato del ‘tu’ per tutta la lettera, per giunta senza la maiuscola. Forse perché non ucciderei mai nessuno. Nemmeno in tuo nome.

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