sabato, settembre 22, 2007

La lacrimuccia [te lo ricordi l'Indipendente di Giordano Bruno Guerri?]

Provo sempre un moto di nostalgia quando rileggo i vecchi quotidiani. Nostalgia e feticismo. E non mi capita con tutti, solo con alcuni particolari dei quali conservo talvolta anche intere annate. Nostalgia perché spesso si tratta di testate che non esistono più, o sono cambiate in modo talmente radicale rispetto all’edizione che ancora esce in edicola da poterle considerare, di fatto, due giornali diversi. E feticismo perché – sì – alcune volte l’odore di carta inacidita, il giallo che incornicia le pagine, le dita che ti si sporcano facilmente e la cura con cui si fanno rigirare tra le mani quei vecchi fogli offrono sensazioni impagabili. Ma prima che scappi la lacrimuccia – che non dovrebbe scappare davanti ad un blog, tantomeno di questi giorni – arriviamo al dunque. Sfogliavo l’annata 2004 de L’Indipendente, quando a riportarlo in vita dal letargo in cui lo aveva lasciato quella miriade di direttori che lo presero in mano dopo Feltri era stata la direzione di Giordano Bruno Guerri. Capito alla rubrica delle lettere a pagina 4 dell’edizione di giovedì 30 novembre. In un riquadro, in alto sulla destra, sta scritto: “Augurandovi un buon 2005, L’Indipendente e Giordano Bruno Guerri vi ricordano che sabato 5 marzo, al Teatro Argentina di Roma, si terrà la prima Festa degli Indipendenti. Meglio prenotarsi per un posto sicuro. Tel 0669xxxxxx / Fax 0669xxxxxx. www.indipendenteinrete.it”. Devo essere sincero, da fedele e affezionato – quale delle due in misura maggiore non è dato a sapersi – lettore della testata non ricordavo di questa cosa della Festa degli Indipendenti. Poco male – penso – tanto avrò sicuramente conservato anche il numero di sabato 5 marzo dell’anno successivo rispetto all’annuncio, il 2005, quando però il giornale non lo dirigeva più Guerri – che l’editore avrebbe voluto quale megafono per la sua personale campagna elettorale alle regionali del 2005 – bensì un omino che, cazzo, ogni volta che ci penso non mi viene mai di ricordare il nome, e forse perché ci lasciammo proprio nella rubrica delle lettere dell’Indipendente e non in buon modo – rispose male ad una mia battuta, e io sono permalosissimo. Prendo il raccoglitore del 2005, arrivo a marzo, estraggo il numero. Prima pagina: niente. Seconda pagina: niente. Terza pagina: niente. Quarta pagina: niente. In compenso, nello spazio delle lettere, la lettrice Gabriella chiede al direttore perché dal sito internet del quotidiano sia sparito il forum, centro nevralgico ausiliario del giornale ai tempi di Guerri, il quale il sabato ci imbastiva anche una pagina – la terza – con i commenti postati. Alla richiesta di Gabriella, la quale insinua che la chiusura possa essere stata un gesto interpretabile come il “voler chiudere la bocca” al lettore e per di più “per non potersi esprimere in piena libertà”, il direttore risponde che si sono solo volute “evitare inutili ripetitività. Scriveteci piuttosto, no saremo tutti più contenti”. Ricordai che allora io non fui contento. E oggi ricordo ancora molte altre cose. La lacrimuccia – cazzo, vedete che tutto torna, prima o poi? – forse scenderà.

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page