mercoledì, aprile 23, 2008

scuse astruse

Evidentemente la formula di non lasciare in giro commenti per la blogosfera perché si è irritati dall'idea di dover tenere un epistolario nello spazio di pochi caratteri leggibili a tutti nonché di dover portare avanti una o più pseudo-amicizie coltivabili sono in luoghi virtuali all'ennesima potenza e dove per di più ci possono pisciare tutti funziona tanto bene quanto io mi rendo conto di questo periodo lungo e sgrammaticato e senza il benché minimo segno di dimostrazione della conoscenza di un po' di punteggiatura. Riprendiamo normalmente? Va bene. Dicevo, tra me e me e quindi un po' anche tra me e voi, che il non avere molti commenti su questo blog è senza dubbio frutto del fatto che non ne lascio io sui blog altrui. Non mi piace l'idea di dover corrispondere con una persona, di dover instaurare un piacevole scambio di battute – o di insulti, anche quelli – nei commenti di Ordine Generale piuttosto che di Pinco Pallo. Tanto più che spesso i commenti si riducono ad uno sterile “ciao, come stai? È un po' che non scrivi...”, lasciati quando capita di non pubblicare nemmeno un rigo per quasi una settimana. E di commenti di questo tipo, fortunatamente, non se ne sente il bisogno: se non ho scritto, indovina un po'?, avrò sicuramente avuto altro da fare – ma i miei lettori più affezionati sanno benissimo che di loro non mi dimentico, mai. Preferisco, al commentino lasciato tanto per – o tanto per incrementare le visite – una mail di sincera preoccupazione: sincera perché, almeno, ci si è presi la briga di aprire un programma di posta elettronica e buttare giù un paio di righi normoredazionalmente dotati (ovvero: il caro, poi una bella virgola, poi un a capo, il corpo della missiva, un saluto, una firma e così via...). E poi perché una mail, che piaccia o meno, è ormai la lettera manoscritta dei giorni nostri; certo senza la poesia del timbro postale, ma con ancora la stessa privatezza e con lo stesso fascino. Una mail tu la mandi a me, non la lasci in giro per la rete. E una mail di sincera preoccupazione mi è arrivata, in questi giorni lontano da Ordine Generale. Mi si chiedeva, né più né meno che in un commentino sterile, perché era da un po' che non scrivevo, se ero in crisi per ciò che sta succedendo – che cosa? -, se non sapevo più da che parte prendere la Lega o se mi disperavo perché Fini sembra essere stato messo in un cantuccio e si è preso un garbato “si faccia i cazzi suoi” persino da Formigoni – tutte cose vere; cioè: successe e per le quali mi sono preoccupato. Niente di tutto questo però, semplicemente la solita mancanza di tempo che sto cercando di farmi perdonare con queste righe dolcemente astruse – ci sto riuscendo? A presto, carissimi.

[e, comunque: sì, tutto bene. Ho veramente pochissimo tempo ultimamente. Il poco che mi rimane lo impiego per qualche lettura e per un disco. Adesso, in questo istante, “Power, Corruption & Lies” dei New Order. Se vi frega, qualcuno mi ha consigliato di riascoltarlo perché mi ero momentaneamente dimenticato di quanto avesse dato ad un decennio di pop.]

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