venerdì, luglio 29, 2005

Kit d'emergenza: mai più senza!

Parliamo di una cosa frivola? Suvvia, facciamolo. Il frivolo è il sale della vita, è utile, è necessario. Ci distoglie la mente dai problemi, ci concede di staccare la spina anche solo per qualche minuto. Insomma, è vitale – e soprattutto serve per giustificare, a me e alle persone che mi conoscono, l’acquisto settimanale di Vanity Fair. Frivolezze, dicevo. Kit d’emergenza, quale argomento sarebbe più adatto in questi giorni? Sotto la minaccia terroristica continua, con la televisione che ancora trasmette le immagini di carrozze della metropolitana distrutte, autobus divelti e alberghi in insospettabili zone turistiche totalmente distrutti dall’azione del terrore. Insomma, chi non si sentirebbe più sicuro in metropolitana con il suo bel kit di pronta emergenza in saccoccia? Perché rischiare di rimanere senza torcia nell’eventualità di dover percorrere a piedi, in preda allo spavento, i tunnel delle metropolitane, quando per ogni pericolosa evenienza una società inglese, la Survival Box (www.survivalbox.co.uk) ti mette a disposizione anche una mascherina per il viso, un fischietto e addirittura dell’acqua, sigillata in una busta di tetrapak floscio, simile a quella di certi succhi di frutta che c’erano quando ero piccolo io. Insomma, un giro sul sito è d’obbligo: ne trovate per tutti i gusti e per tutte le occasioni – neanche fosse un abito da sera o una borsa Burberry. C’è il kit personale, quello sopraccitato con la mascherina e l’acqua, e poi c’è quello famigliare, per salvare consorte e figli. C’è quello “in società”, utilissimo per i campeggi dei boy scout. Poi c’è quello per uffici, che avrebbe sicuramente salvato la vita a quelle povere persone che, in preda al panico e senza alternative davanti, si sono gettate dall’n-esimo piano delle Torri Gemelle quel triste e famigerato 11 settembre 2001. Insomma, io ne ho già ordinati un paio, perché non si sa mai e uno potrebbe sempre essere difettoso e non funzionare più al momento giusto. Nemmeno cari, tra le altre cose: si va da un minimo di 19 £ per quello “individuale da attentato in metropolitana” fino a 54£ per quelli da ufficio – copertura: una dozzina di persone, essere umano più essere umano meno. Carte di credito accetate: tutte, ché quando si tratta di fare affari non ci si può chiudere davanti all’e-commerce. Allora, rinuncerete al gadget più esclusivo dell’estate?

PS: forse questo disclaimer sarebbe più giusto collocarlo all’inizio del post, in modo tale da poter essere adocchiato prima della lettura della parte importante. Tuttavia: si capisce che è un’enorme presa per il culo? Sì? Sempre meglio comunque sottolinearlo. Probabilmente è stata dettata da una sorta di “esorcizziamo la paura”, conscio comunque del fatto che su certe cose non si scherza. E, mi rivolgo sempre ai due lettori abituali (grazie!): leggendo le restanti parti del blog si evince perfettamente che la mia linea di pensiero non è quella del post di cui sopra. Ma, si sa, la blogosfera è spesso abitata da personaggi permalosetti che, presi dalla loro serietà, si dimenticano di leggere tra le righe. Io la sottolineatura l’ho fatta.

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