Kit d'emergenza: mai più senza!
Parliamo di una cosa frivola? Suvvia, facciamolo. Il frivolo è il sale della vita, è utile, è necessario. Ci distoglie la mente dai problemi, ci concede di staccare la spina anche solo per qualche minuto. Insomma, è vitale – e soprattutto serve per giustificare, a me e alle persone che mi conoscono, l’acquisto settimanale di Vanity Fair. Frivolezze, dicevo. Kit d’emergenza, quale argomento sarebbe più adatto in questi giorni? Sotto la minaccia terroristica continua, con la televisione che ancora trasmette le immagini di carrozze della metropolitana distrutte, autobus divelti e alberghi in insospettabili zone turistiche totalmente distrutti dall’azione del terrore. Insomma, chi non si sentirebbe più sicuro in metropolitana con il suo bel kit di pronta emergenza in saccoccia? Perché rischiare di rimanere senza torcia nell’eventualità di dover percorrere a piedi, in preda allo spavento, i tunnel delle metropolitane, quando per ogni pericolosa evenienza una società inglese,
PS: forse questo disclaimer sarebbe più giusto collocarlo all’inizio del post, in modo tale da poter essere adocchiato prima della lettura della parte importante. Tuttavia: si capisce che è un’enorme presa per il culo? Sì? Sempre meglio comunque sottolinearlo. Probabilmente è stata dettata da una sorta di “esorcizziamo la paura”, conscio comunque del fatto che su certe cose non si scherza. E, mi rivolgo sempre ai due lettori abituali (grazie!): leggendo le restanti parti del blog si evince perfettamente che la mia linea di pensiero non è quella del post di cui sopra. Ma, si sa, la blogosfera è spesso abitata da personaggi permalosetti che, presi dalla loro serietà, si dimenticano di leggere tra le righe. Io la sottolineatura l’ho fatta.
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