domenica, settembre 11, 2005

God bless America

Oggi è l’11 settembre. Quattro anni fa successe quello che tutti sappiamo e abbiamo già scritto, tante volte da non dover ripetere proprio nulla. Già, oggi è il giorno del ricordo, ma soprattutto della retorica, delle belle frasi – giustissime, per carità – del “Siamo tutti Americani”. Che gli altri facciano come vogliono, io non ho la benché minima intenzione di ripetere cose già scritte e riscritte, usate ed abusate: preferisco farlo gli altri 364 giorni dell’anno. Perché oggi è un giorno di dolore, un dolore che va rispettato oltre che tributato con colonne di piombo sui giornali. È il giorno di dolore di un Paese in particolare e dell’intero mondo occidentale in generale. Questo lo sappiamo quasi tutti: quasi, perché stamane c’era ancora gente in coda per la cosiddetta marcia della pace Perugia-Assisi. E qualcuno poi mi spieghi perché oltre alle bandiere arcobaleno, già di per loro simbolo dell’inutilità e della strumentalizzazione, ne campeggiavano altre – e non poche per la verità – rosse con la falce e il martello. E poi perché “certi” politici anche oggi, anche a quattro anni di distanza hanno voluto precisare il loro tormentone-bugia: via dall’Iraq, la guerra alimenta il terrorismo, i legami terrore-guerra non possono essere ignorati. Basta con queste stronzate, tutti i giorni. Ma in modo particolare oggi, cretini. Marciate inutilmente se ne siete convinti ma, per Dio, fatelo in silenzio e senza tirare fuori le vostre lagne in un giorno da rispettare. Da domani ne possiamo riparlare, ma oggi è l’11 settembre. God bless America.

3 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Perchè c'erano le bandiere rosse con falci e martelli? Semplice.. sono le bandiere dei partiti che si sono sempre battuti contro la guerra in Iraq. Se nessuno ha avuto nulla da ridire quando Bush rwntò di snidare Bin Laden in territorio Afghano, facendo contemporaneamente crollare il regime talebano, altrettanto non lo si può dire per la guerra dichiarata all' Iraq senza che esistessero i presupposti. Le armi di distruzione di massa che erano il pretesto per l'attacco, non sono mai state trovate. Saddam Hussein è in carcere dal un bel pezzo eppure gli americani sono ancora là con una popolazione sempre più ostile verso di loro soprattutto dopo i vergognosi fatti di tortura nelle carceri irakene. Ma guarda caso l'Iraq è uno dei paesi più ricchi di petrolio dell'intero medio oriente.
Mi spiace Ordine... a te piace tanto l'America... ma questa America non piace.
Saluti
Hereticus

3:33 PM  
Blogger ordinegenerale ha detto...

Come già ho detto, "abbiamo motivo di pensare che in Iraq ci sono le armi di distruzione di massa" e non "In Irak ci sono...". Per quanto riguarda i vergognosi, vergognosissimi, fatti di tortura nelle carceri irachene, mi sembra che i "protagonisti" degli episodi abbiano pagato. E non dimentichiamoci delle elezioni, le prime, democratiche svolte in Iraq. Sono state una farsa? Bene, con la dittatura non avevano nemmeno quella.

Saluti

12:12 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Sono state una farsa? Bene, con la dittatura non avevano nemmeno quella.
Ma dai!

Ah, e un altra cosa: ho motivo di pensare che su Marte ci siano grandi quantitativi di acqua. E' un'informazione di prima mano che mi ha passato Topolino.

Dimmi che hanno fatto bene ad invadere per pigliarsi il petrolio, dimmi che Saddam ti sta sulle palle, dimmi che Bin Laden non lo vorresti come vicino. Ma le barzellette lasciamole ai bambini.

Uniche due cose su cui sono d'accordo con te; i morti sono morti e meritano rispetto, anche se Bush non lo ha fatto di certo guadagnare alla sua nazione. E le bandiere dei partiti, da Rifondazione a Forza Nuova, NON dovrebbero essere esposte in occasioni religiose.

11:29 PM  

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