Delle questioni morali. Tutta questa vicenda, ribattezzata Bancopoli, risulta essere incomprensibile alla stragrande maggioranza della popolazione italiana, sottoscritto compreso, che non ha dimestichezza più del necessario con le faccende economiche. Tuttavia mi solleva il fatto di aver cavato almeno un ragno dal buco, e che ragno. Aver avuto la dimostrazione che i soldi, checché i compagni ne dicano, non sono materia esclusiva delle Destre, del governo Berlusconi e degli “sporchi capitalisti”. L’avidità e la voglia di possedere pecunia, innate nell’uomo, trovano posto anche nelle Sinistre, come la vicenda Unipol sta lì, in bella vista, a dimostrare. Troppe volte hanno accusato il centrodestra tutto di essere un governo furfante al soldo di quel furfante del Cav., ma ora il vento sta rispedendo al mittente tutte le accuse, tramite la scoperta di fatti indegni. Che la piantino dunque di giocare la carta della questione morale, perché di morale ora è rimasto ben poco. A dimostrazione del fatto che i furfanti non sono solo quelli che stanno con il Cav., bensì hanno la capacità di indossare qualunque maglietta, di qualunque colore. Da qui ad aprile la campagna elettorale prende una piega diversa e si fa decisamente interessante; e forse Prodi, invero vittima di tutta la vicenda, dovrà smetterla di sbandierare ai quattro venti la vittoria dell’Unione, perché se anche l’elettorato rosso è rimasto deluso da queste vicende – le lettere indignate spedite all’Unità rendono atto di questo – figuriamoci l’elettorato moderato, che certa gente già non l’aveva in simpatia. E non parlo di quello di centrodestra. Mi riferisco a coloro i quali votano Margherita ed Udeur, e che (forse) finalmente si chiederanno che ci fanno da quella parte.
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