mercoledì, febbraio 22, 2006

La sovracoperta piace all'Elefantino, dopo la bandiera danese riecco "Il Foglio" avvolto da un posterone questa volta a firma di Andrea Fortina, pittore abitante tra Barcellona e via Condotti, artista colto, orientalista, ritrattista, violinista, a cui il Giulianone Ferrara ha commissionato vari ritratti di Berlusconi "in veste di...". La galleria si comporrà dei personaggi con cui il Cavaliere si è identificato: oggi è la volta di Napoleone, poi toccherà, in ordine sparso, a Berlusca-Giustiniano, al Cavalier-Churchill, a Gesù Cristo by Arcore, a un Operaio Silviesco. E già pittori maligni vociferano in una commissione senza fine dato il "trasformismo" del Cavaliere. Per ora, comunque, niente di nuovo per la storia dell'arte: abbiamo visto, negli anni: un Luca Pacioli come San Pietro Martine dipinto da Piero della Francesca (che nonostante l'amicizia con il matematico, non gli negò la pietrazza in testa con tanto di ferita sanguinante); un Andrea Doria nelle vesti di Nettuno del Bronzino; un Raffaello come Raffaelo pittore; di un Michelangelo come Eraclito e di un Leonardo come Platone, nella Scuola d'Atene. Ci siamo abituati a un Caravaggio in versione Goliesca, anzi Davidesco, a un Napoleone in veste di Marte Pacificatore di Antonio Canova e sempre Canova è l'autore della mitica Paolina Bonaparte come Venere. Ora se si vedesse una Veronica, nelle vesti di Saskia (signora Rembrandt), nelle vesti di Flora, quella sì potrebbe essere una novità, e non solo storico-artistica. (via Dagospia, of course!)

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