domenica, marzo 19, 2006

La patatina tira(va)

L'istituto di autodisciplina pubblicitaria ha proibito la (ri)messa in onda dell'oramai celebre spot delle patatine Amica Chips, avente per protagonista il pornodivo Rocco Siffredi – i link, va da sé, li ho messi per coloro i quali passano la vita su un pianeta al di fuori del nostro Sistema Solare. Il motivo di tutto ciò? La suddetta pubblicità sarebbe infatti sleale e volgare e viola le convinzioni morali, civili religiose e la dignità della persona. Ora, a noi – che però, è risaputo, siamo gente polemica – la cosa ha suscitato più che altro un sorrisino. Perché lo spot non ci sembra né volgare né tantomeno sleale. Dove starebbe la volgarità, scusate? Nel gioco di parole di uno che le “[patate] le ha provate tutte” nella vita? Sicuramente non è la migliore delle allusioni, ma possiamo ritenere – nonostante di fatto non riteniamo – più volgare lo spot di un bagno schiuma (o dell'acqua, quella che “fa fare tanta dlin dlin) che mette in mostra una gentilissima donzella con tanto di seno – perfetto, quasi opera d'arte. E la mancanza di lealtà? Lo spot era indubbiamente geniale ed accattivante, elementi perfettamente richiesti nell'atto di dover pubblicizzare un prodotto. Forse non è leale per le altre marche di patatine – una, patetica, ha come testimoniale il calciatore Luca Toni -, ma quale pubblicità geniale – e che non va a trasgredire nessuna delle normative che regolano gli spot – non è scorretta nei confronti delle altre marche? Per quanto riguarda le convinzioni morali, civili, religiose ecc., credo proprio che ci stiano prendendo pe' 'cculo.


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