sabato, marzo 11, 2006

Milano vive la vergogna del teppismo di ultrasinistra - ma alleata con l'Unione

Da un po’ di tempo a questa parte il blog ha preso una piega diversa, e cerco di evitare di dilungarmi. Per vari motivi, non ultimo il fatto che ho trovato il modo di dilungarmi su supporti – cartacei – decisamente a me più congeniali. Oggi però è successo qualcosa che merita una riflessione. Gli incresciosi fatti di Milano non possono meritare due righe e un link ad un’altra pagina: sono stati troppo vergognosi e troppo gravi. Quanto successo oggi ha fatto rivivere in tutti quelli che sanno di cosa sto parlando il periodo buio e triste dei cosiddetti “anni di piombo”. Anni che ciascuno di noi, indipendentemente dalla fede politica, pensava sinceramente di essersi lasciato alle spalle. Sbagliando. Perché il corteo – non autorizzato, e tanto mi basta per definirlo illegale, così come illegale era ogni partecipante – organizzato dai centri sociali, no global, disobbedienti e bestie assortite – e non voglio sentire scuse: non sono bestiali le immagini che tutti i telegiornali hanno trasmesso? – camuffato in “presidio antifascista” per andare contro al corteo organizzato dai neo-fascisti della Fiamma Tricolore (previsto e regolarmente svolto senza incidenti alle 16), è stato la perfetta dimostrazione che c’è gente che ha ancora voglia di fare del male. Di seminare terrore. Di bruciare sedi di partito (nel post precedente ho scritto ‘gazebo’, invece è stato bruciato tutto l’AN-Point), di incendiare macchine. Non bazzecole. Le immagini parlano chiaro: vera e propria guerriglia urbana, e per giunta premeditata: uno che va ad una manifestazione non si presenta con scudi, bulloni, molotov e altre armi. Poveri Cristi che in qualche minuto hanno visto le loro macchine prendere fuoco – le stesse macchine che magari hanno bisognato di un mutuo per essere acquistate e che i parenti dei teppisti, comunisti imborghesiti, si possono comprare pagando cash -; le loro edicole, la fonte del loro lavoro, distrutte. Le vetrine dei negozi a pezzi. I McDonald’s di Corso Buenos Aires, che comprensibilmente alle 12 di sabato sono piene di bambini: anch’essi a pezzi. Non hanno pietà i teppisti; non riescono a capire che un bimbo che mangia nei fast food se ne sbatte della globalizzazione, del capitalismo e dell’Amerika. Vuole solo le patatine fritte. E invece si è preso una bella dose di spavento e un ricovero in ospedale – tutti i feriti sono infatti stati trasferiti ai pronto soccorsi. Questo è andato in scena a Milano oggi, 11 marzo 2006 – e non 1976, anche se sembrava più consono. Ma questa volta si è assistito anche a qualcosa di diverso rispetto alle altre guerriglie: i cittadini hanno condannato. Quei pochi che si trovavano nei paraggi e che hanno deciso di rimanere hanno insultato gli imbecilli; talvolta preso anche a calci in culo, e non è poco. Una condanna popolare è un fatto positivo. Per chiunque, sentirsi dare del “Lazzarone! Vergognati! Deficiente” da uno sconosciuto è una botta morale, anche se poi fanno finta di fare i duri. Dal mondo politico sono arrivate reazioni di condanna. Destra e sinistra sono d’accordo a condannare gli episodi. Peccato però che i teppisti oggi in piazza sono gli stessi che voteranno i candidati di Rifondazione Comunista – avete presente Caruso? Non mi stupirei se si scoprisse che anche lui ha preso parte alla guerriglia -, partito che appoggia l’Unione di Prodi. A questo punto non si può definire catastrofismo, perché il catastrofismo è la previsione di qualcosa di brutto che potrà succedere – ma anche no. Oggi è successo. Fatevi i conti: se votate il centrosinistra, immancabilmente votate anche per chi rappresenta questi imbecilli. Ne vale la pena?

[Prevedo che nei commenti qualcuno scriva: “Ma se voti la Cdl voti anche per chi rappresenta gli imbecilli che hanno sfilato nella manifestazione neo-fascista”. Obiezione accolta, ma con riserve sacrosante: il peso della Fiamma Tricolore non è quello di Rifondazione e Comunisti Italiani, neppure se alla Fiamma aggiungiamo il peso di tutte le altre micro-formazioni di ultra destra. E poi, sinceramente, meglio un imbecille che abbaia motti nostalgici del Ventennio che imbecilli senza arte né parte che cadono nell’illegalità di un corteo non autorizzato, nel teppismo e nella delinquenza. Dunque se a qualcuno passasse per la testa di fare un commento di questo tipo, cambi pure aria – sia detto senza offesa né presunzione.]


(Tutte le foto: Corriere della Sera)

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