sabato, maggio 06, 2006

Due o tre paroline sulla Lega i suoi...

La Lega Nord – fu Lega Lombarda – è stato un partito importante. Al di là delle opinioni espresse, dai modi di esprimerle e da certi comportamenti, credo che nessuno possa mettere in dubbio ciò che la combriccola di Umberto Bossi ha rappresentato nel panorama politico italiano. Nata sul finire degli anni '80, ha sfondato in modo pesante nel teatrino della politica nazionale all'inizio degli anni '90, prima cavalcando un'improbabile marcia su “Roma ladrona”, poi scagliandosi contro Tangentopoli. Il tutto condito con abbondanti dosi di celodurismo che nel leader Umberto Bossi trovavano la loro massima espressione; fossimo un blog di persone che si esprimono con i piedi, diremmo tranquillamente: la Lega, in quegli anni, è stata un gran bel calcio nel culo al sistema politico italiano.

Poi le cose sono cambiate e anche per i lumbard è stato necessario cercare alleanze da una parte o dall'altra – nel loro caso: da un parte e dall'altra – nonostante al suo pubblico sia più congeniale una presa di posizione paragonabile – con le dovutissime proporzioni – a quella dei radicali: né di qua né di là. Dal 2001 in poi sembra però aver trovato una sua collocazione precisa, dal quale sembrerebbe difficile uno spostamento: il centrodestra. Forti dell'alleanza in qualche modo “preferenziale” con Silvio Berlusconi e da qualche anno forti di un anti-comunsimo tipico, appunto, anche del Cavaliere, sembra dura pensare che i leghisti saltino la sponda passando, in un futuro più o meno remoto, con il centrosinistra. Ma nonostante tutto la Lega è un cane sciolto e ci tiene a farlo vedere. Solamente che non ha tenuto conto un paio di cosette: in questi anni ha perso potere. I risultati delle elezioni sono in negativo, il malumore nella base si sente, e i primi gruppi secessionisti – in tutti i sensi – hanno incominciato a prendere forma e ad allearsi con il centrosinistra. Segno questo che i vertici probabilmente non riescono ad arginare i malcontenti della base. A tutto questo si deve aggiungere una cosa, non di minore importanza; secondo l'opinione di chi sta scrivendo, la Lega dovrebbe smetterla di pensare solo per sé ed iniziare ad aiutare la Casa delle Libertà. Perché sé è vero che nell'ultima legislatura è stata l'alleato più fedele di Silvio Berlusconi, è anche vero che nel passato né An né l'Udc hanno “tradito” il centrodestra cercando improbabili alleanze con il centrosinistra. E il pensare maggiormente alla coalizione si traduce, in modo cinico e un po' anche volgare, in un “smetterla di farsi i cazzi suoi”. Come successo ad esempio in occasione dell'elezione del Presidente del Senato, dove il carroccio ha votato Calderoli fino all'ultima tornata di voti, e come sta per succedere con l'elezione del Presidente della Repubblica, dove il candidato – improbabile – è Bossi.

Posso capire – il che non significa necessariamente condividere, ché mica sono un leghista – lo schifo di votare un Andreotti o peggio ancora un D'Alema. Epperò non si può sempre fare quelli che giocano a perdere. Perché è fin troppo chiaro che candidare Umberto Bossi e – ancor di più – sperare solo un momento che Alleanza Nazionale e Udc possano prendere in considerazione di votarlo è una follia che serve solo a creare un'azione di disturbo. Sia nel centrosinistra che nel centrodestra. Più utile sarebbe sedersi al tavolo delle trattative in modo serio e costruttivo, anziché sparare candidati a caso che nessuno – tranne loro – pensa di votare o ritiene degni di voto.

Se questo è il panorama politico nazionale, posso assicurare che in quello amministrativo e delle piccole realtà comunali è anche peggio. Vi posso portare l'esempio di un piccolo comune in Provincia di Milano, circa 15 mila abitanti, che il prossimo 28 maggio deve votare per la nuova giunta comunale. La giunta uscente è di centrosinistra, ed ha già governato per dieci anni; la situazione che si presenta è questa: una lista di centrosinistra – per lo più margheritini di estrazione cattolica e rifondaroli, se la cosa non v'è troppo strana – con a capo il vicesindaco degli ultimi dieci anni; una lista di centrodestra – appoggiata da Fi, An, Udc, Dc più indipendenti – e una lista della sola Lega Nord, perché dalla segreteria regionale non hanno gradito che i loro si alleassero con gli altri partiti del centrodestra (e da notare che candidato sindaco per il centrodestra è proprio un ex leghista che ha dovuto infatti ridare indietro la tessera di partito). Se questo non vuol dire giocare per perdere, non so proprio come chiamarlo. La Lega dovrebbe darsi una calmata, fermarsi e riflettere; può decidere di continuare a rimanere la selvaggia espressione di una minoranza italiana oppure di liberarsi di alcuni fanatici che stanno alla base e portare avanti i suoi pur rispettabili ideali e concetti in modo concreto e serio. Altrimenti la fine è delle più classiche: mille partiti con lo zero virgola qualcosa e dunque lenta morte politica. E non è detto che alcuni – anche nel centrodestra – non siano contenti.


2 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

ciao,
premesso ke ho votato lega nord ti dico la mia rispettoso della tua opinione.
la lega ha fatto il botto xkè diceva cose nuove poi molte le sono state copiate, pensa al federalismo ke ora tutti lo citano ma era sconosciuto fino a prima, è logico xciò ke ci sia stato un calo. insomma un pò come in borsa un titolo non può salire sempre ;-)
detto ciò hanno avuto la morte di miglio e la dipartita di bossi, questo ha pesantemente posto un problema nn di poco conto. il partito infatti è giovane e venendo a mancare i due capi fondatori è saltata la testa, ora si tratta di ricominciare con un nuovo nucleo dirigente.
alle ultime elezioni tuttavia faccio presente ke la lega ha preso il 4,5% su base nazionale, passando dal 3,9% delle precedenti legislative, il rialzo è del 15% il kè nn è poco anke xkè è indubbio ke casini, fini e berlusca nella campagna elettorale li hanno oscurati.
nn concordo infine sul motivo del malcontento della base, il problema è ke la lega al governo ha fatto passare cose assurde appiattendosi alla cdl e xciò ne è venuta meno la differenziazione da un certo modo di far politica. pensa al ponte sullo stretto, ai condoni su giustizia, edilizia, fisco tutte cose ke un elettore della vekkia lega manda giù davvero amaramente.
saluti LL

11:43 AM  
Blogger ordinegenerale ha detto...

Ma infatti la mia discussione non era sugli appiattimenti o sui risultati. Io dicevo una cosa semplice: se la Lega deve giocare a far perdere la Casa delle Libertà, perchè non ne esce? Le divergenze sono così tante che penso nemmeno se ne accorgerebbero.

Altrimenti rimangano nella coalizione di centro-destra ma in modo costruttivo. Non del tipo: "se non c'è una candidato comune alla Presidenza della Repubblica, la Cdl si può ritenere sciolta". perchè dicendo ciò a parte dissociarsi non fanno altro; perchè non aiutare nel trovare un nome comune, anzichè "sparare a caso" con Bossi?

Saluti

8:10 PM  

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