martedì, maggio 02, 2006

facci lei, o' Professore...

Oggi Silvio Berlusconi è andato da Ciampi e si è dimesso. Facendolo non è più il Presidente del Consiglio degli Italiani. Ora, non voglio fare assolutamente un esercizio di retorica. Lui ha detto che lo rimpiangeremo, la cosa la considero probabile ma non mi va di darla per ovvia; a sinistra sono contenti. All'Unità persino cafoni, col sito web della testata che a caratteri cubitali annuncia che “ora se n'è andato davvero”. La Casa delle Libertà fa ora sapere di volere un Ciampi bis: anche su questo non mi pronuncio, ma ritengo la cosa poco probabile. L'Unione, nel giochetto dei pizzini e delle poltrone, nel frattempo tace. Tocca proprio a Ciampi ora dare l'incarico a Prodi. E qui un piccolo commento lo faccio: dovesse impiegarci meno di 5 giorni e Ciampi è convinto che il Professore ce la può fare. Più di cinque giorni ha dei dubbi. Più di 10 giorni anche il Capo dello Stato sa che ci sarà da ridere. Vedremo. Nel frattempo proprio a Prodi, che sta scalpitando per ricevere questo incarico, mi piacerebbe dire: prego, Professore. Si segga su quella poltrona, io farò altrettanto sulla mia; lei terrà in mano qualche penna di quelle belle, io impugnerò al massimo una birra – e mi perdoni per la scarsa scelta nelle bevande. Poi veda di offrirci uno spettacolo degno, di quelli proprio da mani sugli occhi e da tappi nelle orecchie. Credo che non le risulterà particolarmente difficile; insomma, le premesse ci sono tutte. E non ci deluda. Poi, finito lo show, esca dal teatrino nel minor tempo possibile, che c'è un'Italia da mandare avanti. Non indietro cedendo ai ricatti.


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