venerdì, ottobre 27, 2006

Ai politici locali, senza affetto.

Qui di seguito metto una letterina che avrei scritto, di getto, ai politici locali della ridente cittadina in cui vivo dopo l'ennesimo episodio di incazzatura. Come capirete leggendo, mi tengo ben distante dallo “scendere in campo”, sia perché ritengo la cosa di scarso interesse e quindi poco stuzzicante (e mi è stato chiesto più volte), sia perché il mare magnum di sterco nel quale mi troverei a nuotare mi sarebbe di enorme imbarazzo – io, figuriamoci, che mi lavo le mani 15 volte al dì. Le “xxx” le ho messe perché su internet il fatto che si sappia o meno dove vivo non conta. E per non limitare il discorso alla realtà locale nella quale sono inserito. Tanto – talmente ovvio da non doverlo nemmeno ripetere, giusto? - è così ovunque.

Il centrodestra xxxese dovrebbe ripensarsi. E nel farlo, dovrebbe altresì tenere in considerazione l'espressione “in meglio”, perché se va avanti in questo modo perde quel pizzico di credibilità che ancora gli è rimasta grazie solamente ad un paio di persone che lo rendono “salvabile” dall'essere collocato al fondo della scala della disapprovazione. Perché non si può predicare bene e razzolare male, non si può dire di fare questo e fare quest'altro e poi comportarsi come si è finora comportato, almeno dalla sua ultima incarnazione come xxx Futura fino ad ora. Già la squadra messa in piedi per le elezioni comunali aveva dell'imbarazzante: pochi elementi a crederci davvero e molte comparse le quali, messo lì il nome, per negligenza o fiutando già la disfatta, han preferito bene levare le tende e disinteressarsi, senza però chiamarsi fuori dalla competizione. Con il risultato che i voti raccolti sui singoli candidati erano in verità pochi – e, i voti, dovrebbero esprimere la forza di un candidato, o ci sbagliamo?

Per non parlare della stupida ed imbarazzante competizione tra singoli. Ora, io non ho mai fatto pare di una squadra politica – e nemmeno so se farei meglio o peggio, per il momento parlerebbero solo le intenzioni – però credo che se di comune accordo delle persone scelgono un candidato – o, allo stesso modo, intorno ad un candidato si crea un capannello di persone – vuol dire che in questo stesso candidato ci credono, o no? E che faranno di tutto per farlo vincere e per far “passare” insieme a lui le persone che più si ritengono meritevoli, al limite in base ad altrettanto stupide quote di partito – lui perché è di così e l'altro perché è di colà. Quello che si è visto all'interno di xxx Futura è stata, al contrario, una competizione ferrata tra singoli, con tanto di inutili manifesti elettorali, pullman pubblicitari e santini sul modello “voto di scambio”, e guai se uno avesse pensato ad affiggere la foto del candidato sindaco in modo tale da sfruttare il fatto che la persona è sì conosciuta in paese, ma una bella immagine lo rende ancor più famigliare a chi magari non lo conosce per i dati anagrafi. Tutto ciò ha portato ad una sola e triste conseguenza: anziché dirottare – e far dirottare – i voti su quei quattro-cinque candidati ritenuti – per i motivi di cui sopra – vincenti e quindi rafforzarne il loro passaggio in Consiglio Comunale con un bel mazzetto di voti, ci si è ritrovati con varie persone da 20-25 voti cadauna che a nulla servono se non a indebolire le persone che in Consiglio in effetti ci sono andate ma con meno voti di quelli che avrebbero preso senza l'assurdo “tutti contro tutti” - le persone da un paio di voti, va da sé, nemmeno vengono prese in considerazione se non per la risposta alla seguente domanda: cosa vi siete inseriti a fare? Avreste sicuramente fatto figura più egregia a starvene ai lati, a simpatizzare, ad andare al mare, a fare qualunque cose che non fosse l'entrare in campo in prima persona visto l'inesistente interesse dimostrato poi.

E questo fino alle elezioni. Dopo? Promessa di un'opposizione dura in consiglio? Perché fino ad oggi abbiamo assistito – quasi – solo a dichiarazioni non stupide negli intenti, ma quanto meno inutili. Tutti siamo d'accordo sul fatto che è da imbecilli fare la disinfestazione delle zanzare ad estate inoltrata, perché anche un bambino sa che si disinfestano le uova ancora chiuse e non le zanzare già vive, ma tutto ciò da qui a farlo diventare argomento di primaria importanza nello scontro con l'attuale maggioranza mi sembra troppo. Le zanzare, ovvio, infastidiscono anche chi sta scrivendo, ma non mi sembrano la priorità del paese. Il che non vuol dire che l'argomento non doveva essere trattato, semplicemente che gli strilli sulla Gazzetta della xxx a causa dell'emergenza zanzare erano eccessivi. Perché non insistere sull'assurda condizione della viabilità? Sulla situazione paradossale di via xxx? Sull'ennesima inutile rotonda all'incrocio tra via xxx e via xxx, nonché l'ennesimo “svincolo strategico” - che però nulla risolve – in zona Centri Commerciali? Perché niente sulla difesa dei commercianti xxxesi?

Meglio poi stendere un velo pietoso sulla questione pulmino per la scuola privata. A parte il fatto che l'idea di base è che se io sono andato a scuola per cinque anni fuori xxx e l'ho fatto con i mezzi pubblici prima e con mezzi privati poi, non vedo perché qualcun altro dovrebbe invece usufruire di un servizio al 60% offerto dal Comune, comprendo però l'obiezione di base: non ci sono mezzi pubblici per quella scuola e poi il Comune questo servizio lo offriva già in passato. Benissimo, allora la polemica ci può anche stare. Ma non – ancora una volta – da strillone principale: il problema per il paese è costituito da altri fattori che vanno oltre qualche persona che si serve di tale scuola privata fuori dal comune. E non c'è bisogno di montare la polemica per comprendere che il taglio del servizio è opera di questa sinistra vendicativa sia a livello nazionale quanto, nel suo piccolo, a livello locale essendo il servizio usufruito con ogni probabilità da persone di orientamento politico avverso a quello del comune. Ma, ancora, i problemi mi sembrano altri. Perché non insistere su iniziative culturali che rimettano la maiuscola alla parola Cultura? Perché non organizzare – magari con uno di quei famosi tavoli bipartisan presenziati da personaggi ritenuti universalmente validi sia a sinistra che a destra – iniziative culturali di ampio livello? Perché, al limite, non incazzarsi per madonnari stipendiati dal comune che dipingono per terra a bassissimi livelli, o portano a scuola i nostri figli con improbabili e pericolosi – non per il principio di fondo, quanto per come sono organizzati - “bicibus”? Perché non lasciar perdere questioni da politica nazionale come la difesa della famiglia, il no serrato ai Pacs e argomenti affini i quali – per la maggiore – vengono sviluppati all'interno del nostro senso etico e non politico, e concentrarsi su tante altre cose serie ed importanti sui quali fare opposizione?

Chiudo questa missiva toccando un altro punto dolente. Non lasciamo in mano alla sinistra l'esclusiva di manifestare nelle piazze in modo tranquillo e pacifico e dunque sotto forma di tavoli informativi e gazebi. Possiamo tranquillamente farlo sia per le cose che non funzionano a livello locale – con xxx Futura – , sia a livello nazionale – a discrezione dei singoli partiti. E proprio ai singoli partiti mi voglio rivolgere: organizzare un gazebo forse non richiede moltissime forze ma, se si vuol far un buon lavoro, un minimo di quello che giovanilisticamente si chiama “sbattimento” dovrebbe esserci. Promettere la presenza ad un ragazzo che – di sua iniziativa ma con il placet del partito – vuole organizzare il suo bravo gazebo e poi fuggire davanti alla prospettiva del fatto che questo gazebo non si monta da solo ma un paio di persone servono, è quanto meno indicativo dell'impegno che i dirigenti locali mettono nelle iniziative che loro ritengono non avere piccolo tornaconto personale e/o forte rilevanza da finire almeno sulla Gazzetta della xxx. Per carità, il sabato mattina, la spesa, la moglie, i figli. Tutte motivazioni sacrosante, private e non discutibili. Ma, tuttavia, che da un gruppo di 10-15 persone non ci siano un paio di braccia pronte ad aiutare, e a distribuire volantini, e a raccogliere firme contro questa stupida sinistra tanto a Roma quanto a xxx, è sintomatico. Così come è sintomatico dell'impegno messo in campo il fatto che ad aiutare il povero ragazzo ad organizzare il gazebo, con ogni probabilità, ci andranno persone che – per svariati motivi, non ultima una fiera ed ostentata indipendenza intellettuale che rifugge dalle logiche di partito – nemmeno sono tesserati ma semplicemente simpatizzanti. Di questo centrodestra? No, facciamo solo di un paio di persone all'interno di questo centrodestra xxxese.


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