Gianfranco Fini e la giusta replica a Diliberto
Le parole pronunciate da Gianfranco Fini stamane nel corso di una conferenza stampa alla Stampa Estera e riferite alla vergognosa dichiarazione del Segretario del Pdci Diliberto sono indubbiamente corrette. L'ex Ministro degli Esteri oltre infatti a parlare di problemi “di coscienza personale” di Diliberto nel dire quello che ha detto, pone l'accento sul fatto che la violenza verbale – perché di questo si è indubbiamente trattato – spesso è l'anticamera di quella fisica poiché “qualche imbecille” - dice Fini - “che prende alla lettera quello che Diliberto afferma può sempre esserci”. In luce dei recenti arresti di brigatisti rossi, il dubbio circa l'esistenza di chi prende alla lettera la violenza verbale di certi rappresentanti politici non è più un dubbio bensì una certezza, basti pensare che Berlusconi, due giornali dell'opposizione e altri elementi di non meglio specificato capitalismo quali l'Eni e Sky erano gli obbiettivi di possibili attentati terroristici sventati per tempo dalla polizia. Diliberto, che non è una persona qualunque ma è il leader di un partito che vede al suo interno anche un Ministro (Bianchi, trasporti) del Governo Prodi, dovrebbe pensare quindi non due ma forse cento volte prima di farsi scappare dalla bocca certe imbarazzanti e vergognose affermazioni. Qualora non ci riuscisse, poiché incapace nel rinunciare a qualche sparata da comunista “duro e puro” che indubbiamente eccita l'animo di – per dirla con Fini - “qualche idiota”, esca dall'arco parlamentare, faccia l'uomo politico fuori dal Governo. La vergogna delle parole rimarrà, ma almeno non le sentiremo più da un rappresentante della maggioranza politica italiana.
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