Bertinotti e le sue strane considerazioni sui capitalisti italiani
Fausto Bertinotti, che in seguito all’appoggiatura del sedere sullo scranno più alto della Camera pareva essersi dato una calmata, ha oggi detto riguardo il caso Telecom che la vicenda “ci dice quanto il capitalismo italiano sia devastato. Il fatto che ci chiediamo se ci sia un imprenditore italiano con abbastanza soldi per intervenire su Telecom è sconcertante. Il capitalismo italiano è a un estremo di impresentabilità”.
Vista l’analisi molto profonda, la quale ha subito provocato una piccata reazione di Confindustria, è forse il caso di ricordare a Fausto Bertinotti che se il capitalismo italiano è impresentabile, lo sono – e ancor di più – in ordine sparso: la politica italiana rappresentata da un governo che, appena uno straniero pieno zeppo di cash bussa alla porta per comprarsi un’azienda, fa di tutto per farlo scappare; un ministro di questo governo che ha recitato nel film “Autostrade” e che ora ha mandato sul set di “Telecom” un suo degno sostituto, Beppe Grillo il comico; un governo, ancora, che infila il naso ovunque riesca, con particolare piacere in quelle aziende che magari prima possedeva e che egli stesso ha privatizzato anni or sono, e in malomodo, che ora sono quotate in borsa e delle quali la politica dovrebbe dimenticarsi; un governo che oltre a non aver capito che le aziende private e quotate in borsa non sono affar suo s’inventa, sempre al fine di far scappare lo straniero, degli scorpori tra servizio e reti che non solo non sono fattibili ma per giunta non dovrebbero nemmeno essere proposti.
Poi, Bertinotti, si ricordi anche che esiste un personaggio in italia che di contante per intervenire su Telecom ne avrebbe, e “abbastanza”. Si chiama Silvio Berlusconi e, dopo essere stato accusato per anni di possedere troppa roba in conflitto tra di essa, ora viene visto come salvatore della patria grazie al suo quattrino scintillante. Persino l’Unità, per dire di un giornale che il Cav. l’ha odiato un giorno sì e l’altro pure, lunedì riportava in prima pagina – e senza commenti – le indiscrezioni di un interesse di Mediaset per Telecom, salvo poi ritrattare il giorno successivo tramite editoriale del suo direttore che supplicava, come è nello stile del quotidiano di rosso fasciato, che qualcuno dicesse “di no” all’operazione. Altrimenti come fanno quelli come il Presidente della Camera a dire che in Italia non c’è nessun imprenditore con i soldi necessari?
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