sabato, maggio 05, 2007

sensi di colpa.

Un po' stronzo lo sono. Venendo subito al dunque, senza bisogno di girarci troppo introno e cercando di togliere quel sottile imbarazzo che ho nel rivolgermi a voi, carissimi lettori, ammetto subito la mia colpa. Il perché, quello è fin troppo semplice. È una settimana – lo so, è di più, ma il contare i giorni esatti mi fa sentire ancor più in colpa – dicevo, è una settimana che non scrivo una riga sul blog – e, credetemi, a dire “sul blog” mi si velano le braccia e la schiena di una leggera patina di fastidio – non-sono-mica-una-tredicenne-io. E mi sento ancor più in colpa a farlo adesso, mentre attendo di riversare sull'hard disk un capolavoraccio di Duke Ellington che mi è costato talmente poco da farmi sentire ancor di più – come? - come uno stronzo.

Sentirsi in colpa, sì. Perché non scrivere nulla – ma proprio nulla* – per una settimana o poco più e vedere che una cinquantina di voi nonostante tutto ogni giorno hanno impiegato qualche secondo della loro vita per controllare se alle già cazzate passate avessi aggiunto una cazzata più recente – ché gli aggiornamenti qui si chiamano così – beh, è spiazzante e ti mette a disagio.

Ecco, il campanello di iTunes ha emesso la sua sentenza: il disco è stato importato correttamente, mi rimane giusto il tempo di promettervi un po' di costanza.

* da intendersi solo ed esclusivamente per queste pagine. Per il resto, tutto ok. Il saggio sta vendendo che è una meraviglia.

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