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Lettera di Ordine Generale – firmata con il suo vero nome, e solo con quello non per mettere la testa sotto la sabbia e rendere quindi il corpo riconoscibile, ma per mantenere un certo profilo informale – appena pubblicata nella Piccola Posta (07.11) di Dagospia.
Caro Dago, ammesso che ai tuoi lettori la cosa interessi (ancora), faccio riferimento alla lettera del sig. Marco pubblicata nella tua "Piccola Posta", riguardante il caso Moggi - Bignardi - Feltri. Il sig. Marco sostiene che le cose sono andate diversamente da come le ha raccontate Feltri, poiché durante le "Invasioni Barbariche" della settimana scorsa, a domanda su come conciliava le 400 telefonate giornaliere con le minzioni, Moggi avrebbe risposto - sempre secondo il sig. Marco - "Se viene con me dopo glielo faccio vedere", attribuendo a Feltri l'errore di aver invece riportato "questo glielo dico dopo" e candidando il direttore di Libero a bersaglio di un ipotetico prossimo V-Day contro i giornalisti italiani.
Premettendo che Feltri non ha certo bisogno della mia difesa, in verità il direttore ha ragione, e per verificare basterebbe andare a rivedersi il video dell'intervista sul sito de La 7. Al minuto 19'54'', a fatidica domanda posta, Moggi risponde "Quello glielo spiego dopo", aggiungendo dopo qualche secondo, e sovrapponendosi alle inevitabili risate del pubblico poco malizioso, "dopo glielo faccio vedere". Risposta simpatica ed ovvia per il tipo di domanda. In ogni caso il "se viene con me" testuale (!) del sig. Marco non esiste.
Etichette: Dagospia, Daria Bignardi, Le Invasioni Barbariche, Luciano Moggi, Vittorio Feltri
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