uno strano intreccio di donne, dischi e acidi.
C'era una volta, tanti anni fa, uno strano intreccio. Oddio, mica una cosa di quelle che possono sembrare scabrose, anche se l'apparenza è quella: due uomini e una donna (e, a margine, un'altra donna). Per galanteria, partiamo dalla donna: Siouxsie Sioux, cantante dei Banshees, quella con cui Bill Grundy ci provò quella volta in televisione, con ospiti i Sex Pistols, e successe uno scandalo che non vi dico – anche perché ve lo hanno già raccontato mille volte. Di Siouxsie and the Banshees in questi giorni si è riscoperto il fondamentale “Juju”, in ascolto perenne da più di 48 ore e ancora se ne ha voglia. Poi, i due uomini. Il primo dei Banshees era il bassista, Steve Severin, che con l'altro uomo, Robert Smith dei Cure (che ha suonato anche nei Banshees, comunque), era solito stordirsi di acidi. Da una di quelle stranissime e psichedeliche sessions, nacquero sia un gruppo, The Glove, che un disco, “Blue Sunshine”. Riscoperti insieme al già detto fondamentale “Juju”, e anche di loro la noia sembra essere lontana. Erano gli anni 1981 e 1983, anni bui e colorati, un po' tribali e un po' lineari. Comunque, fondamentali. Ah, la donna a margine è Jeanette Landray, che era un po' ballerina e un po' performer nei The Glove. E che, al di là di tutto, a sua detta non sapeva cantare.
Etichette: dark, Jeanette Landray, musica, new wave, Robert Smith, Siouxsie and the Banshees, Siouxsie Sioux, Steve Severin, The Cure
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