Anvedi come balla Nando
Ancora una volta, il protagonista è Ferdinando Adornato. Già gli danno del trasformista per eccellenza, simbolo di chi volta la gabbana. Adesso, da sinistra, lo sfotteranno ancora di più. I fatti: Adornato stava in Forza Italia, e ha sempre predicato l'importanza del partito unico del centrodestra, tanto da stilarne un manifesto programmatico e da depositare il nome “Partito delle Libertà” [*]. Poi il Cav. ha fatto la rivoluzione del predellino, e lui ci è rimasto un po' male – un bel po', dicono i ben informati, perché insomma gli pareva che il lavoro svolto fino ad allora non solo non fosse stato valorizzato, ma proprio ignorato. Ecco la decisione di Adronato: se il Cav. pensa di fare il partito unico del centrodestra alla sua maniera, io prendo il mio manifesto programmatico, il mio nome, il mio giornaletto – Liberal, nato sulle ceneri dell'Indipendente – e vado da un'altra parte a predicare ciò in cui credo, tanto più che Fini a quelle condizioni sembrava anch'egli non starci, e senza An fare il partito unico del centrodestra sembrava dura. Eccoci al dunque: Adornato ha trovato posto nell'Udc, proprio mentre questa si riavvicinava al Cav. e all'ipotesi di correre sotto il nome di Casa delle Libertà. Poi il Cav. e Fini hanno capito che sarebbe stata una sciocchezza, e l'ultimo è ceduto al primo: An e Forza Italia confluiscono nel Partito/Popolo della libertà, con la Lega che per questioni territoriali sarà a questo federata. In poche parole, il partito unico di centrodestra è nato, a carattere maggioritario e pronto a raccogliere la sfida lanciata dal Partito Democratico di Veltroni. Adornato potrebbe quindi vedere realizzato il sogno per cui – dice – ha lavorato tanto. Peccato che ora stia nell'Udc, con Casini per nulla intenzionato a far parte del Pdl e con il Cav. che gli fa sapere “o alleati, oppure fuori dalla colazione”.
[*] è solo un ipotesi di blogger fantasioso: il nome Popolo della Libertà, per quanto sia stato scelto nei gazebo dagli elettori moderati e liberali, a me fa cagare. E credo di essere sia elettore, che moderato, che liberale. E, tra l'altro, non sono l'unico a provare un brivido brutto nel sentire quel nome, e a vederci dietro echi di maoismo. Insomma, “Partito della libertà” era decisamente meglio, e secondo me anche il Cav. la pensa così. Ma che non l'abbia potuto usare perché già depositato da Nando?
Etichette: Casa delle Libertà, Ferdinando Adornato, Gianfranco Fini, Partito della Libertà, Pierferdinando Casini, Popolo della Libertà, Silvio Berlusconi, Udc
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