giovedì, luglio 21, 2005

Peccati e funerali

Ha stupito la notizia che il prete di Marcellinara, piccolo comune alle porte di Catanzaro, non abbia voluto celebrare la messa funebre ad una signora rea secondo lui di vivere nel peccato. Perché? Queste le parole del simpatico prete:

“ho rispettato le norme ecclesiastiche: chi è convivente è un peccatore pubblico e quindi non ho celebrato la messa perché la signora non viveva da cristiana l’unione matrimoniale”
Convincente? Nemmeno un po’. Per la religione cattolica l’uomo innanzi a Dio non è uguale? Dalle parole del prete sembrerebbe il contrario: se rispetti il sacramento del matrimonio hai diritto alla messa, altrimenti ti arrangi. Il mondo cattolico è ovviamente rimasto sconvolto, tra chi abbraccia e condivide l’azione del prete calabrese e chi invece, come il direttore di Famiglia Cristiana don Antonio Sciortino dichiara che
“a me pare che il parroco abbia peccato per eccesso di zelo”
Qui a Ordine Generale non si vuole entrare nel merito della vicenda in modo più approfondito di questo: ci sembrerebbe un’enorme perdita di tempo raccontare l’ennesimo episodio spiacevole che capita dalle parti dei preti. Tuttavia non ci permettiamo di criticare l’azione della Chiesa in generale, perché non ne abbiamo le competenze. Ci permettiamo però di suggerire un finale di vicenda “popolare”. Il prete di Marcellinara ha detto che chi è convivente è un peccatore pubblico e quindi non ha diritto alla messa. Ok, segnatevelo. Il direttore di Famiglia Cristiana ha dichiarato che don Mazzotta ha peccato di zelo, quindi è da considerare anch’egli peccatore. Avete segnato anche questo? Bene, prendete le due annotazioni: non notate nulla di strano. Ok, il prete calabrese non è sposato, e lo zelo non è un sacramento. Però un altro prete ha detto che la sua mancanza è peccato. Quindi nessuna messa funebre quando toccherà a don Giuseppe Mazzotta.

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page