Non si tratta di difendere Borghezio, ma...
No, non si tratta di difendere Borghezio. Per più di un motivo. Il primo, fondamentale, è che non ha bisogno della mia difesa. Il secondo, non si vorrebbe mai passare come baciapile dell’europarlamentare, per il semplice fatto che non ci piacciono i modi rozzi, qualunque idea essi esprimano. Ma il signorino esponente di Rifondazione Comunista non può – non può, non può – dire che i no global, poverini, non c’entrano niente e sono solo delle vittime, e che quindi non è giusto: già non li volevano al corteo ani Tav e ora rischiano pure perché accusati di avergli menato all’esponente della Lega. Perché? Semplice: io ho detto di non voler difendere Borghezio, dunque non mi interessano i toni con i quali le persone ne parlano. Ma Muhlbauer sta difendendo gli aggressori, ovvero dei delinquenti. E difendendoli incappa in quello schifo di mentire sapendo di mentire.
2 Commenti:
Tra l'altro il racconto di Muhlbauer è molto confusionario. Non si capisce bene se sostiene che è tutto inventato, che Borghezio è stato picchiato ma non da no global, che è stato picchiato dai no global ma che è colpa sua perchè ha "provocato" o cosa.
A mio avviso questi racconti confusionari ma indignati diventano sempre più la norma in certi ambienti della sinistra quando occorre una extrema ratio.
Basta vedere quello che iniziano a dire sulle elezioni irachene, tipo che non sono comunque valide perchè c'erano soldati americani a proteggere i seggi.
E saranno la regola se dovessero vincere le elezioni, caro Wellington. Per quanto riguarda le elezioni irachene, poverini, sono proprio in difficoltà: qualsiasi cosa dicano gioca a loro sfavore..
Saluti
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