Strano personaggio Vittorio Sgarbi. Prima se ne va via dalla Casa delle Libertà, dichiarandosi disgustato. Ci prova dunque col centrosinistra, ma gli va decisamente male: nemmeno prendono in considerazione una sua possibile candidatura alle Primarie perché essendo “uscito” da poco dal centrodestra, prima di poter entrare nella (dis)Unione prodiana necessita di un periodo di quarantena – come i virus che vi trova il Norton. Poi annuncia la candidatura alle politiche con Diritti Civili, il partito del partner in crime di sempre, Franco Corbelli. Nel passato di Sgarbi si ricordano anche il famoso Partito della Bellezza – lista Sgarbi e La Malfa e la proposta, mai messa in atto, del partito dei “duri e puri” che sarebbe dovuto essere composto da Sgarbi stesso, Oriana Fallaci, Vittorio Feltri e Giuliano Ferrara, con la benedizione del premier Silvio Berlusconi. Diritti Civili, si diceva. Nel manifesto programmatico si legge: partito equidistante dai Poli. Ma poi si sa, tecnicamente bisogna agganciarsi o da una parte o dall’altra. Ecco allora che non appena Sgarbi dichiara dalle pagine del suo ultimo libro (Ragione e Passione, Bompiani) che è diventato “antiberlusconiano” – proprio lui che una mano al Cav. la diede, eccome – Corbelli dichiara che l’intesa preferirebbe di gran lunga farla con la Cdl, in quanto con il centrosinistra negli ultimi anni è sempre andata male. Chi vivrà vedrà.
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