mercoledì, gennaio 04, 2006
Che per favore i critici illuminati la smettano di dirlo e scriverlo ad ogni occasione. Cosa? Che London Calling dei Clash è uno dei migliori dischi – se non IL migliore – degli anni 80. Forse lo fanno in buona fede, chissà. Perché sono gli stessi che dicono che “quanto hanno fatto schifo gli anni ottanta, in tutto: musica, arte, tv…” e quindi non riescono a trovare altro, di meglio, del disco di Joe Strummer e soci. O forse lo fanno solo perché Rolling Stone effettivamente lo decretò – in modo postumo e dunque errato – quale miglior disco degli anni ’80, e allora tutti come le oche a seguir l’errore. Non che il disco dei Clash non lo meriti il premio, per carità. Fosse uscito davvero negli anni ‘80, sicuramente occuperebbe le prime posizioni delle cose migliori. Il fatto è che è datato 1979 e, se la matematica non è un’opinione, manca ancora un anno agli anni ‘80 – precisamente al 1980 -, quindi nemmeno i peggiori voli pindarici possono prenderlo e trasferirlo automaticamente da una decade all’altra. E poco importa se si dice “c’è la versione Americana con una data e quella Inglese con un’altra”. Perché se il disco era pronto – ed è uscito – nel 1979, niente lo può far diventare degli anni ‘80. Altrimenti sapete io che vi dico? Che Yeah Yeah Yeah di Ginger, tratta dall’ultimo Valor del Corazòn, è la miglior canzone del 2005. Anche se il disco uscirà l’8 gennaio e solo 1000 fortunelli – tra cui il sottoscritto, va da sé – ne sono potuti entrare in possesso in quell’arco di tempo che va dal 19 dicembre 2005 all’8 gennaio 2006. E che dunque potrebbero aver sentito il pezzo l’anno scorso. Ma il disco è di gennaio. E voi critici siete in malafede, e lo siete sapendo di esserlo, se continuate a dire che London Calling è il miglior disco degli anni 80.
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