domenica, gennaio 01, 2006

Musicalia / Il libro di Ziggy, la Malavita dei Baustelle e l'High School Punk Rock

Avete presente quei bellissimi book fotografici? Libroni enormi, spesso dal prezzo esorbitante, con stampate sopra stupende fotografie, dai colori bellissimi e dalla carta superba. Anche nel campo musicale ne sono stati stampati molti, solitamente sempre postumi a qualche grande evento dal vivo (mi vengono in mente, così sui due piedi, i book riguardanti il Live Aid). Recentemente ne è uscito uno (Moonage daydream, la vita e i tempi di Ziggy Stardust, Rizzoli 49€), con ottimi scatti del celebre fotografo Mick Rock che ritraggono David Bowie nei coloratissimi giorni dell’epopea Ziggy Stardust. Ogni scatto con commento di Bowie stesso. Da sfogliare, ri-sfogliare, ammirare. Riflettere. E ripensare ad un’epoca musicale frizzante ed esplosiva, il glam rock, della quale Bowie fu – insieme ad altri personaggi altrettanto importanti – paladino indiscusso. Si potrebbe definirlo un ottimo regalo per le feste, se non fosse che ce le siamo appena lasciate alle spalle, quindi mi limito a dire: ottimo regalo, per qualunque occasione.La seconda segnalazione concerne territori musicali decisamente più leggeri rispetto a quelli tracciati dal Bowie-Ziggy più di trent’anni fa. Si tratta di un gruppo italiano, i Baustelle, che sembrano essere finalmente usciti dall’anonimato e dalla lunga gavetta. E con il disco “La Malavita” (Atlantic) hanno iniziato ad ottenere il giusto riconoscimento di pubblico oltre che di critica, complice il piccolo gioiello “La guerra è finita”, frizzante melodia per un testo che parla di suicidio, che ha conquistato l’aiiplay radiofonico e la rotazione coatta su Mtv. Musicalmente i Baustelle ora si muovono verso lidi più rock, allontanandosi dall’uso massiccio dell’elettronica del passato, ma senza per questo abbandonare macchinari e sintetizzatori. Hanno fatto il salto di qualità verso un classico – ma non per questo privo di originalità – cantautorato italiano, con la voce del leader Francesco Bianconi che forse ricorda in modo eccessivo quella del mai troppo rimpianto Fabrizio De André. I testi, quelli, sono la vera ciliegina sulla torta. Impregnati di snobismo da cima a fondo – come piace a noi, inutile negarlo – regalano perle su perle. E citazioni su citazioni: chi è il Manzoni, quello vero? Piero, quello della Merda d’Artista, e non Alessandro quello del polpettone romanzesco. E poi, impossibile rimanere indifferenti davanti a versi come “Ho la febbre ma ti porto fuori a bere / non è niente, stai tranquilla, è solo il cuore / Porta Ticinese piove ma c’è il Sole” (Un Romantico a Milano). Sarà che quando c’è di mezzo la Madonnina noi ci si commuove sempre? Se sono il gruppo del momento in Italia, questa volta il motivo è sicuramente valido.Terzi – e ultimi per questa puntata, e brevissimi – arrivano gli Eleven Tracks con il loro cd natalizio. Il fatto che ne sono stato omaggiato da parte del cantante/bassista è, in questo caso, indice di poca serietà se ne parlassi troppo bene o troppo male. Un pezzo per Natale (Christamas Song) più la vecchia Storie in versione acustica. Solito high school punk rock, niente di nuovo sotto il sole. Solo una cosa: “I want many presents / but I don’t wanna see my girl’s parents” non suona bene. Suvvia, almeno a Natale! Per averlo: www.eleventracks.com

2 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

"I want many presents / but I don’t wanna see my girl’s parents"
Sto male!!! In confronto i Tiromancino sono dei poeti al livello di Neal Peart

4:50 PM  
Blogger ordinegenerale ha detto...

Lo dico anche a te: suvvia, siamo a Natale. Prima di fare il cattivo, aspetta che passi almeno la Befana :)

ciao

6:06 PM  

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