mercoledì, aprile 19, 2006

La Cassazione conferisce all'Unione il potere di governare. Sedetevi e godetevi lo spettacolo

È arrivata, puntuale come promesso, la sentenza della Cassazione. Nulla è cambiato, l'Unione ha “vinto” di circa 25 mila voti. Esattamente come prima del riconteggio. E il ricorso presentato dopo le dichiarazioni di Calderoli non è stato accolto. Prodi gongola (?) e continua a bofonchiare: “Governeremo”. Prego, mortadella, siediti un po' alla sedia e mettiti a pensare: come organizzare questo nuovo governo in modo tale che risulti il più duraturo possibile?

Primo, il nostro deve necessariamente tenere conto delle divisioni interne. Loro hanno sempre dichiarato che per prima cosa l'importante era vincere, e solo successivamente – e già come teoria è bislcacca, ma tant'è – avrebbero pensato a come andare d'accordo. Perfetto, ora però è giunto il momento di rivolgerlo questo benedetto pensiero, se proprio vogliono governare. Al primo posto tra i problemi di divisione interna hanno il fatto di essere una coalizione tuttifrutti. Hanno le pere – frutto preso a semplice titolo esemplificativo – di Mastella e le noci di cocco – ibidem – dei Comunisti Italiani. Ora, non so voi che macedonia mangiate, ma già la pera con il cocco crea in me un pizzico di disgusto. Come può Prodi prevedere che invece all'interno della sua coalizione vadano d'accordo. Uno si professa “laico” (Mastella), ma tutti noi sappiamo che non è così, e che cattolico lo è e come, e nonostante cerchi di dire il contrario, in poche occasioni sembra aver applicato il suo essere “laico” alla res politica. L'altro (Diliberto) è comunista – fiero di esserlo, tra l'altro – tendenza marxista-leninista. Già in questo caso ce ne sarebbe per farsi venire il mal di testa da qui ai prossimi cinque anni, qualora dovesse riuscire nel miracolo di arrivare a fine legislatura.

Ma – purtroppo per lui, un po' meno per noi – c'è di più. Ci sono ad esempio quelli della Rosa nel Pugno. I quali avranno sì fatto flop elettoralmente parlando (e che flop...) ma ora mica ci stanno a non essere ascoltati. Loro, ad esempio, sono filo-americani, filo-occidentali, filo-israeliani; le loro posizioni combaciano di più con quelle del centrodestra che con quelle della coalizione nella quale, nonostante tutto, si trovano. Come faranno dunque ad andar d'accordo con Bertinotti, uno che in questi giorni ha già messo le sue zampe sulla poltrona di Presidente della Camera, e ha a più riprese affermato che la legge Biagi verrà abolita e “via dall'Iraq” entro 100 giorni” (l'esatto contrario di quanto affermato non solo dagli esponenti della Rosa nel Pugno, ma anche dalla maggioranza dell'Unione). E sempre i “rosapugnoni” come faranno ad andar d'accordo con i già citati Diliberto – che la pensa come Bertinotti ma guai a farglielo notare, ché lui è pur sempre uno scissionista – e Mastella, il quale appena sente odore di Pannella corre a nascondersi in sacrestia?

Per non parlare di altri problemi – dall'economia, alla politica interna, a quella estera – che ci sono e dei quali non bisogna sottovalutare l'importanza (mi viene in mente, così, la questione Israeliana: seguiranno la linea Diliberto o quella dei Ds al netto del correntone più Margherita, Udeur e Rosa nel Pugno?).

Bene, la Cassazione ha dato loro ragione: quei 25 mila punti gli consegnano il premio di maggioranza e dunque la capacità teorica di governare. Lo spettacolo deve essere di primo pelo, c'è da scommetterci. E non me lo vorrò perdere per nulla al mondo. Anche perché – e pure in questo caso una scommessa conviene farla – durerà pochissimo.


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