Onorevole Presidente Fausto Bertinotti,
capisco, mi creda, l'imbarazzo da Lei provato in questa giornata. Trovarsi a presenziare per dovere istituzionale ad una festa nella quale Lei sembra non credere deve essere stato scocciante – come darLe torto, a nessuno piace essere costretti a fare le cose. Ma c'è un ma: lei è Presidente della Camera – terza carica dello Stato Italiano o giù di lì – e quel posto lo volle, fortissimamente lo volle, dunque ora deve attenersi anche a quelli che sono i doveri istituzionali che con ogni probabilità conosceva anche prima di ottenere l'incarico. Capisco l'imbarazzo, ancora, di dover stare alla parata per la festa della Repubblica – caspita, sono sessant'anni proprio oggi, eh? - e non alla contromanifestazione, lei così duvo e puvo, leader dei movimenti – a proposito: La posso ancora ritenere tale o l'hanno già scaricata? - contromanifestazione dicevo organizzata da quei quattro lazzaroni con le pezze al culo che pensano di andare con la loro bandierina arcobaleno a fargli bau bau a quello stronzo di Bush, loro che vogliono la pace – e mi scusi la minuscola – ma che poi appoggiano con un ottimo ossimoro i quattro incappucciati che sfasciano le vetrine – mi scusi anche il tono, ma credo che su queste cose io e Lei la pensiamo molto diversamente. E a proposito di bandierine arcobaleno: essendo Lei un rappresentate dello Stato – che dico: Presidente della Camera dei Deputati – avrebbe fatto senz'altro più bella figura a partecipare alla parata con la spilletta tricolore, anziché con quella pacifista. Siamo in Italia, rappresenta l'Italia, quelli che l'hanno votata e quelli che l'hanno mandata su quella bellissima poltrona su cui è seduto, dunque avrebbe dovuto mostrare con un certo orgoglio il bianco, il rosso che pur Le piace e il verde, anziché vergognarsi e sostituirlo con i sette colori dell'arcobaleno. A tal proposito, mi permetto di darLe un suggerimento: alla prossima festa ufficiale, non ripeta più la gaffe odierna. Si appunti alla giacchetta il tricolore, vedrà che non stona. E se qualche rappresentante del centro sociale – o del Suo partito, perché no – la spernacchierà, cerchi di capirlo: per certi cervellini Lei è passato dalla parte del potere. Non dico di rinunciare alla tanto amata spilla con bandiera della pace, ma almeno cerchi di nasconderla in un posto dove la macchina fotografica di qualche reporter spietato o la telecamera al servizio di qualche tiggì berlusconiano non possano trovarla, perché in Rete è pieno di blogger tanto figli delle loro madri che qualcuno di questi potrebbe anche permettersi di dire qualcosa in proposito. Le suggerirei dove non batte il sole, se non fosse che utilizzando il termine più comune per indicare quella parte del corpo stonerei con le sue 'erre' così ben accartocciate. Un Saluto.
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