domenica, aprile 01, 2007

Gattone in mezzo alla scena

Ieri sera ero a casa a pisolare, tra l’apatico e il tardo-depresso, e tra un sonnellino e l’altro conducevo un indecente zapping, dimentico di quanto la televisione italiana il sabato sera fosse così sciatta. Gira di qua, gira di là – alziamoci va’, che altrimenti si dorme tutta la notte sul divano – esci a fumarti una silenziosissima sigaretta sul terrazzino di casa e pensi che te ne fumeresti un pacchetto dal tanto che ti godi quei cinque minuti prima di ritornare al binomio zapping-sonnellino. Poi succede che ti capita di arrivare su La7 e che il sabato sera intorno a mezzanotte-e-qualcosa – chi se lo ricorda? – va in onda una nuova trasmissione condotta da Luca Telese, una sorta di quiz sulla politica o qualcosa del genere. Bene, ospiti erano il portavoce del Cav. Paolo Bonaiuti e l’attore filo-aennino con un passato “da craxiano” Luca Barbareschi, più non ho ben capito se in qualità di opinionisti o se ospiti “occasionali” il direttore de l’Unità Antonio Padellaro e quella specie di giornalista che è Mario Adinolfi, quello grosso filo-diesse che però scrive su Europa e che probabilmente nella Margherita qualche incarico lo avrà pure – o forse no, ma poco importa e magari me lo ricordavo anche ma capite: ora tarda e serata passata a sonnecchiare e poi, già lui occupa tanto, mi sembra che tre righe per descriverlo siano più che sufficienti, no?
Bene, ad un certo punto tra Adinolfi e Barbareschi scoppia un piccolo diverbio, cosa da poco: si parlava della leadership del centrodestra e l’attore dopo aver detto che “Casini senza Berlusconi non esisterebbe”, si domandava perché “nessuno nomini Fini [quale leader] che invece una leadership forte sul campo ce l’ha”. Il ragionamento di Barbareschi, in verità, non fa una piega: è un ragionamento fatto e condiviso da molti, che guarda al di là delle sue simpatie personali e che in più un fondo di verità lo possiede, poiché Fini stesso continua ad aspettare – o a rincorrere? – un’investitura da parte del Cav. che prima o poi dovrà arrivare. Adinolfi, invece, con la solita leggerezza che lo contraddistingue, fa notare a Barbareschi che “Casini è al centro della partita” e, forse non resosi conto dell’involontaria battuta, si permette pure di incalzarlo con un “qui Barbareschi dimostra di non capire nulla di politica”. Il fatto è che Adinolfi poco dopo, ha detto che Barbareschi difendendo Fini, e parlando di Mussolini dopo averlo egli stesso portato sull’argomento evidentemente per bastonarlo, faceva “propaganda neo-fascista”. Il che basterebbe per rigirare l’accusa contro di lui, che di politica se non ne capisce poco ne capisce almeno quanto Barbareschi. Ma volete sapere perché di politica Adinolfi, per dirla con lui, “dimostra di non capire nulla di politica” – e altro che Barbareschi? Perché sempre durante la trasmissione ha fieramente affermato che il Partito Democratico, quella somma di Margherita e Ds che lo fa andare in brodo di giuggiole – e dovreste vedere la scena – sarebbe il prossimo grande “polo di ispirazione neo-democristiana e l’architrave della politica dei prossimi anni”. Dovevate vedere la scena: Padellaro in imbarazzo, Bonaiuti che ha iniziato a sfotterlo e Barbareschi estremamente sorridente. E lui, gattone in mezzo alla scena.

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