adorabile Keith.
"cerchi la perfezione nell'ovatta degli studi fonografici e lasci perdere i concerti. Potrebbe diventare immortale come Gould".
Il Foglio di oggi [28.07.2007, pag.2] racconta come Keith Jarrett, quando ancora non era nessuno nonostante le folle già in delirio, fosse a conoscenza del fatto che una volta “qualcuno”, si sarebbe comportato un po’ così. E sembrava dispiacersene – e l’anonimo articolista invero lo punzecchia, a ragione o a torto non è affar mio.
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