martedì, dicembre 11, 2007

ai cari autotrasportatori dico...

Mancano alimentari, benzina e addirittura alcuni stabilimenti Fiat hanno chiuso straordinariamente perché, non arrivando materiale, non c’è niente su cui lavorare. Ora, potrei anche star qui a solidarizzare con questo sciopero – o meglio, serrata – degli autotrasportatori. Poi però vedo immagini alla televisione in cui appare evidente che gli scioperanti impediscono di svolgere il lavoro non solo ai milioni di italiani cui stanno creando disagio, ma anche a chi all’interno della loro stessa categoria di scioperare non ne ha proprio alcuna intenzione. Insomma, solito utilizzo di metodi squadristi contro i “crumiri” di turno. E sono cose che fanno parecchio girare i coglioni. Poi butto un occhio sull’agenda, e noto che nelle prossime 24 ore devo fare un bel po’ di spostamenti, mi servirà la macchina. E quella ha l’asticella della benzina che sta meno di due millimetri sopra la riserva, e i benzinai nella mia zona erano già a metà pomeriggio tutti chiusi per mancanza di carburante. E il governo, per di più, minaccia la precettazione, quando come minimo ci vorrebbe un’azione speciale. E i sindacati dimostrano ancora una volta tutta la loro inefficienza, diretta conseguenza della inutilità. E più ne scrivo e più mi girano. E quindi, cosa dire agli autotrasportatori che stanno scioperando?

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1 Commenti:

Blogger Buonsenso ha detto...

Solidarietà ai camionisti che con il coraggio della disperazione si oppongono ad un governo bolscevico, sempre pronto a concedere prebende ed incentivi solo ai paraculi di stato, ai grandi industriali politicamente corretti ed al gregge dei dipendenti allineati e coperti sapientemente guidato dai pastori della triplice.

In un paese dove la legalità è ormai una barzelletta Prodi, il calabrache, si permette di fare la voce grossa con chi chiede solo di essere messo in condizione di lavorare e guadagnare dignitosamente, senza essere stritolato da un fisco cubano e da costi di esercizio che crescono ogni giorno di più per la gioia di una politica parassita che vive di voto di scambio alimentato con il denaro di quei pochi (sic.) che non accettano di vendere la propria dignità per un tozzo di pane.

Devo sperare che il giochino subdolo e vigliacco del governo che cerca di mettere il paese contro una categoria perchè non abbassa la testa, possa fallire miseramente così come fallito è questo governo e questa classe dirigente uscita non certo per meriti propri indenne dalle macerie di tangentopoli. Miserrimi politici di seconda fila che non hanno saputo cogliere un'occasione irripetibile, quella di dare una svolta al percorso di un paese che corre incoscente verso il suicidio sociale ed economico.

5:17 PM  

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