mercoledì, febbraio 11, 2009

mettiamo un dito tra Mentana e Mediaset

Non ho un’idea precisa di quello che è l’affaire Mediaset-Mentana. Epperò una serie di opinioni a riguardo, quelle sì. Per prima cosa, credo che quanto successo l’altra sera sia la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso, e che in ogni caso la misura fosse colma già da un pezzo. A sostegno di questa tesi, si possono ricordare le recenti tensioni tra Mentana e l’azienda, con il primo piccato dall’eccessiva promozione fatta alla trasmissione di Piero Chiambretti, in onda su una rete dello stesso gruppo e per giunta in sovrapposizione oraria a Matrix. Ma che il rapporto tra il fondatore del Tg5 e il gruppo televisivo del Cav. si fosse guastato non è una novità fin dai tempi della sua sostituzione al telegiornale di Canale 5 con Carlo Rossella. Lì, per salvare capra e cavoli, fu inventato per Mentana il non meglio precisato ruolo di «direttore editoriale» che nessuno ha mai ben capito di cosa si trattasse. Un direttore editoriale dell’informazione di Mediaset, per dire, avrebbe dovuto imporre la serata di approfondimento sul caso Englaro, e non subire la decisione di mantenere il palinsesto così come era stato deciso e di non toccare il Grande Fratello marcuzziano. Solo per citare quanto quella figura - ricordiamoci, inedita prima di Mentana - alla fin fine contasse poco più che nulla, almeno a livello decisionale.
Detto ciò, Mentana non ha sbagliato a lamentarsi della mancata messa in onda di Matrix lo scorso lunedì. Da giornalista - da gran giornalista, se mi permettete - non è riuscito a mandar giù la mancata occasione di creare approfondimento, di mettere in campo le sue doti su un tema delicato e di scontrarsi con il suo diretto avversario Bruno Vespa, che in prima serata era in onda su Raiuno con uno speciale di Porta a Porta. Semmai, Mentana ha sbagliato nel metodo: rassegnare le dimissioni così impulsivamente, senza pensarci troppo, è stato un suo errore che l’azienda ha preso al balzo per - diciamo così - sbarazzarsi del conduttore indesiderato. L’azienda, da parte sua, ha egualmente avuto ragione, sia perché poi la serata è stata stra-vinta dal Grande Fratello e sia perché la cronaca era straordinariamente trattata con uno speciale su Rete4 prima, e su Italiauno e Canale 5 (con il Tg5) poi.
Da che un passo indietro, da entrambe le parti, sembra essere alquanto difficile, si può malignare con quanto segue: sia Mentana che Mediaset ne hanno approfittato per mandarsi al diavolo reciprocamente, evidentemente stanchi l’uno dell’altro. Si è detto quasi sin da subito che Mentana avrebbe l’opportunità di andare a SkyTG24. La cosa può essere più o meno vera, può essere un rumor più o meno accreditato. Se Mentana ha agito d’impulso con le sue dimissioni, probabilmente il rumor non è così infondato e una qualche proposta Chicco l’aveva già sul tavolo. In questo caso, ne ha approfittato, come era suo lecito diritto.
Il futuro di Matrix è incerto. I giornalisti della redazione e quelli di Videonews - la testata che controlla i programmi giornalistici di Mediaset - hanno per il momento chiesto che lo spazio non sia occupato da nessun altro, lasciando intendere un possibile passo indietro. Che, come detto, difficilmente ci sarà e da una parte e dall’altra. Si fanno i nomi di Maurizio Belpietro e di Giuliano Ferrara come possibili sostituti di Mentana. E si fa anche il nome di Piero Chiambretti, il rivale, l’elemento scatenante o, se volete, il capro espiatorio. Vedete che tutto torna?
Pensieri, per carità, che uniti non arrivano nemmeno a sfiorare l’autorevolezza che un opinione dovrebbe avere.

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