mercoledì, gennaio 07, 2009

Una di sicuro la azzecca.

Marco Travaglio, sull'Unità, ha firmato una paginata (una “paginetta”, sarebbe meglio) per gongolare sul fatto che “l'unico aspetto positivo dell'imbarazzante documentario su vita e opere di Bettino Craxi [...] è che l'han visto in pochi” [l'Unità, 06.01.2008, pag. 17]. Seguono i dati di ascolto, rintracciabili in rete e pubblicabili mediante copia-incolla. Poi segue una trama alquanto bizzarra: anziché parlare del documentario facendo attenzione a non svelare l'assassino (come ogni trama che si rispetti), ci dice quel che non c'è nel filmato: l'elenco lo potete immaginare, copiato e incollato qua e là dalla rete, da qualche libro di Travaglio stesso o di uno dei suoi amici. Nulla che il lettore medio de l'Unità già non conosca e non reciti a memoria quale suo personalissimo rosario – la signora direttora, per dire, poteva destinare il francobollo che sono diventate le pagine del suo giornale a qualcosa di inedito, e relegare questo popò di critica cinematografica alla rubrica travagliesca di pagina 3; oppure fargli sviluppare meglio lo spunto su Enrico Berlinguer, il quale non “imbracciava la 'questione morale' per distrarre il popolo bue dal trionfo di Craxi” ma semmai per distrarre i suoi dalla mani in attesa del “contributo”, una tesa verso Mosca e l'altra nella stessa identica direzione verso cui la tendevano tutti gli altri partiti. Se si riesce ad arrivare in fondo all'articolo – e ci si dovrebbe riuscire, se non altro perché i giornali di quelle dimensioni, insegnano i concorrenti distribuiti in metropolitana, sono scritti per essere letti in poco tempo – si viene a conoscenza anche di uno spot pubblicitario andato in onda durante il documentario, un cicalino di Canale 5 in cui “Jerry Scotti lancia il suo nuovo quiz”. Precisa qui Travaglio che si tratta “dello stesso Gerry che Craxi portò in parlamento”. Proprio lo stesso, magari no. Ad attaccarsi al capello, come è solito fare lui, oltre a scivolare per via del sebo si rischia anche di accorgersi che c'è di mezzo una lettera. Probabilmente il noto presentatore televisivo non è mai comparso su alcun dispaccio delle procure e il nostro, che Mediaset non la guarda se non quando ci sono i documentari su Craxi, nel dubbio l'ha nominato in doppia forma. Essendo questa esclusivamente farina del suo sacco, “magari una la azzecco” - avrà pensato.

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