Se ai bambini è concesso quello alla fragola, quello dei Pokemon o dei Gormiti, quello che fa diventare un piacere lavarsi i denti – per loro, che con questi tipi di piacere non vogliono aver nulla a che fare – è giusto che anche gli adulti abbiano il loro dentifricio. Con il loro gusto, per il loro piacere. Della qual cosa ci informa Andrea Benedetti, nella sua
rubrica settimanale
Lumpen sul Foglio dei Fogli
dellartiano [
Il Foglio, 27.04.2009 – p. 2], anche se stranamente non si riesce a trovare alcuna informazione, foto, commento in giro per la rete. In ogni caso, il dentifricio in questione si chiama Vulvex, un nome un programma. Progettato per i maschietti ma adatto anche alle più esigenti tra le signorine là fuori, è disponibile sul mercato in tre gusti: «after piss», «those days» e «sex fluid» - non c’è bisogno di tradurre ma per i meno dotati, linguisticamente parlando, basti dire che il gusto generale è quello della vagina, disponibile in tre varianti a seconda dei momenti. Prodotto dall’azienda norvegese Turguit, non è però riuscito a trovare sbocco nei normali canali di vendita, poiché la maggioranza dei supermercati europei (dove le persone, di solito, comprano il dentifricio) ha ritenuto l’articolo fuori target rispetto a quella che è la sua clientela abituale. Lo distribuisce, al momento, la catena danese di sexy shop Sex4Fun, ma anche questo rimane un mistero non essendoci traccia in rete. Rimane l’idea, vera o falsa che sia. Geniale, interessante. Burlona, anche. Ma se si scopre che in «quei giorni» è rintracciabile un qualcosa che favorisce la guerra alla carie, che blocca il formarsi di tartaro e placca e che rende – perché no? – l’alito più fresco, come la mettiamo? Non si può mica mantenere una perfetta igiene orale solo per una manciata di giorni al mese.
1 Commenti:
Ri-prometti che ri-torni (cfr. 26/04/2009)?
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