martedì, agosto 30, 2005

Le infradito giustamente messe la bando dall'America / Perchè scandalizzarsi per tutto ciò?

Disclaimer: Non è la prima volta che accanto al post metto la foto di un bel peperoncino. Rosso, piccante, di quelli affusolati, tipici per la loro forza. Sta ad indicare (ma l’avrete sicuramente capito) un post da tenere in considerazione ma allo stesso tempo da non prendere troppo sul serio. Insomma, come quello in cui si parlava di un giornale che ha cambiato direttore e che ha copiato spudoratamente l’impostazione grafica di un altro giornale. La denuncia è seria, ci mancherebbe altro, ma il tono è tra il serio e il faceto. Ecco, tra il serio e il faceto: la definizione è perfetta. Che dite, si capisce che amo la Soncini?

Ma perché ci scandalizziamo? Spero vivamente per le gonne corte, vera e propria fonte d’ispirazione; oppure per l’ombelico – che non è per l’ombelico in sé quanto per quello che rappresenta; una parte per il tutto: il ventre – che in un contesto piatto ed altamente presentabile senza vergogna, a noi maschietti fa girare la testa. La messa al bando di queste bellezze è ingiusto – no, quella dei pantaloni di pelle no perché a) puzzano b) in ufficio non suona Bon Jovi – non quella delle infradito. Traduzione italiana dell’americano flip flop. Queste sono esempio di burinaggine, ed è più che giusto non presentarsi all’ufficio con le ciabatte (perché saranno anche di moda previo sdoganamento sulla passerella; le avranno anche Dolce e Gabbana e probabilmente pure il Cav. ne ha un paio per quando esce di doccia, ma è innegabilmente burino indossarle per strada, nei negozi, nei ristoranti – dico: ristoranti! – o negli uffici pubblici o privati che siano), figuriamoci innanzi a Geroge W. Bush, come una scolaresca di persone evidentemente poco educate ha fatto nel bel mezzo dell’estate che si sta concludendo. Le infradito mostrano il piede: zona altamente erogena, desiderio spesso inconfessato – perché ritenuto inconfessabile – ma che in sostanza ci arrapa tutti quanti. Ma anche zona del piede che, nel caso di zero manutenzione, è brutta. È storta, puzza, le unghie hanno forme disgustanti. Gli smalti vengono applicati un giorno all’anno e per gli altri 364 si aspetta che venga via da solo, senza l’aiuto del batuffolo immerso nell’acetone. In questo modo si rischia anche di giudicare una persona per quello che non è, cari ragazzi. Si corre il rischio di soffermarsi su un’unghia incarnita e da lì decidere che quella bellissima ragazza con i capelli biondi e gli occhi azzurri, che con un bel tacco ci avrebbe fatto perdere la testa, ci fa invece schifo – perché, non prendiamoci in giro, un’unghia incarnita fa schifo! - Insomma, le infradito sono da cafoni. E sono scomode: fatevi una passeggiata di un chilometro scarso con ai piedi le “ciavatte” e poi vedrete – non che io abbia provato, siammai, è che spesso ho goduto della compagnia di chi lamentava calli e vesciche proprio tra l’alluce e il secondo dito. Scomode, brutte e cafone: guai al primo che fiata, in America hanno fatto benissimo a metterle al bando, poche chiacchiere.

1 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Amen,sante parole!!! che poi lo volgiamo dire?ma vete mai visto un piede di un uomo medio?è tozzo,brutto e peloso e, soprattutto,se non viene curato con la classica igiene gioranliera,puzza!!!!
il piede di una donna in gennere è abbastanza carino e i laccetti gli danno una forma aggrazziata. le versioni da uomo, per quanto le si scelga, se hanno i lacci paccuti sembrano delle corde attaccate al piede, se sono piccoli fanno ridere,insomma,basta con quegli uomini che pensano di essere più sexy con le infradito...fate ridere.
poi vabbè,sul fatto della comodità ne ho sentite tante,resta il fatto che non mi piacciono esteticamente e mai le metterò,meglio le crocs!

5:34 PM  

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