Fine del televoto, pubblicità.
Scucchiaiavo una macedonia e nel mentre facevo zapping con il telecomando. Un cazzo da fare, avete proprio ragione – nel caso tra di voi steste pensando "impegnato, eh...” -, sta di fatto che queste tre righe non riguardano lo zapping in sé, né tanto meno la macedonia. Tra un canale e l'altro mi fermo su Music Farm, il reality show che bla bla bla, insomma, lo conoscete sicuramente meglio di me. Va in onda una sfida, pezzi cantati dal vivo sopra orrende basi da karaoke: insomma va bene che i musicisti costano, però qualcosa di meno squallido avrebbero pure potuto permetterselo in Rai. Ma nemmeno di questo voglio parlare. La singolar tenzone riguardava Alberto Fortis – quello di “A voi romani” e “Milano e Vincenzo”, pezzi che niente niente trent'anni fa gli costarono il divieto di andare in Rai, se non ricordo male – e tale Alessandro Safina, personaggio a me sinceramente sconosciuto e del quale persino Wikipedia ne scodella a riguardo solo tre righette, nominandolo “cantante lirico molto famoso all'estero salito alla ribalta per un Sanremo 2002”. Parte quest'ultimo con “Una rosa blu” di tale Michele Zarrillo, uno che debbo aver sentito nominare un paio di volte ma che sinceramente non “so nemmeno dove si ascolti”(*). Parte, ma non azzecca il tono. Rosso in faccia, ci riprova. Non lo azzecca nemmeno la seconda volta e anzi lo stona, ma attenzione perchè in modo diverso dalla prima. Un genio. Il conduttore – un altro perfetto sconosciuto; anzi no, lo ricordo in un telequiz gossipparo di qualche tempo fa nel mezzodì di Mediaset – allora chiama Fortis che interpreta a suo modo “Figli delle Stelle” di Alan Sorrenti. Allora ci riprova lo stonatore e qualcosa questa volta riesce a tirarla fuori. Fine del televoto, pubblicità. Domani ci sono le elezioni e io qui a scrivere cazzate. Il duello non so come sia andato a finire; se volete sentire la mia, la stima e il rispetto vanno a Fortis.
(*) Questa è fine, finissima: adattamento al mio scopo di dichiarazione recente di giornalista famosa. Chi e in che contesto?
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