mi è arrivata una e-mail che ad un certo punto fa così...
[...]Oltretutto, a dimostrazione del fatto che l'informazione è in mano ai "comunisti"[...]
Non farei della facile ironia su questo, caro x. Perché quanto è successo [nella risposta alla mail il riferimento era datato, non avendo messo i link] è la dimostrazione palese che, se l'informazione non è in mano ai comunisti (finché il centrosinistra avrà al suo interno due partiti con la dicitura "comunista" e la falce il martello nel simbolo, non metterei il termine tra virgolette), di certo la sinistra è capace di manipolarla. Non mi riferisco solamente ai maggiori organi di stampa (qualcuno ha il coraggio di mettere in dubbio che i cinque più grandi quotidiani italiani, Corriere, Repubblica, Stampa, Sole 24 ore e Messaggero non abbiano fatto il tifo per la sinistra durante questi cinque anni, tifo divenuto da ultras negli ultimi 2 mesi?) ma anche alle televisioni. Perché il Premier avrà sì il controllo di Mediaset - è sua per un terzo - e della Rai - essendo il Presidente del Consiglio - ma è indubbio che se quest'ultima ha un consiglio di amministrazione con personaggi in quota a tutti i maggiori partiti italiani (e con un presidente che è diessino, non forzaitaliota, tanto per citare uno dei tanti "compromessi" che la maggioranza ha dovuto accettare per non far piagnucolare l'opposizione) e che quindi non può essere iscritta ad una parte o all'altra (per lo meno le prime due reti, sulla terza avrei qualche dubbio), è altrettanto fuori da ogni dubbio che Mediaset non ha potere alcuno ma anzi deve cedere al ricatto di chi non volendo andarci, probabilmente per paura di essere contagiato dall'aria nemica (Prodi), costringe anche il suo avversario a non poter presenziare, quasi come a dire che "il pallone è mio e se lo porto via io non si gioca più". Stessa cosa che, guardacaso, è successa anche per i famosi "due duelli" televisivi: le regole le ha fatte Prodi (e la maggioranza, a quel punto, o si accontentava e cedeva al ricatto oppure doveva privare la cittadinanza italiana di un importante servizio di informazione, e si è sacrificata) e per di più il Cavaliere ha dovuto rinunciare alla conferenza stampa finale (cosa che non si è mai vista in nessun altro paese). Ancora convinti che l'informazione non è per lo meno sotto il ricatto della sinistra? Se a questo aggiungiamo che quattro direttori di quattro giornali di sinistra (Antonio Padellaro dell'Unità, Piero Sansonetti di Liberazione, Gabriele Polo del Manifesto e Stefano Menichini di Europa) proprio oggi hanno lanciato un appello chiedendo "a tutti i giornalisti italiani, a prescindere dal loro orientamento politico, di non prestarsi a questa operazione" (dove l'operazione era l'andare ad “incalzare” Silvio Berlusconi in televisione, con Romano Prodi nel caso quest'ultimo non avesse preferito fuggire...) direi che qualcosa non quadra, caro x.
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