libertà di (in)coscienza
Bisognerebbe dire a Marco Follini che ora si fa presto a parlare di libertà di coscienza, quella bellissima cosa che lui vorrebbe vedere applicata all'interno del suo partitino in occasione del prossimo referendum. Ricordo infatti che in occasione della precedente consultazione popolare, quella riguardante la legge 40, lui non la pensava allo stesso modo. E ve lo dice uno che in quell'occasione si è battuto due volte: la prima contro l'astensione – che Follini rappresentava in pieno – e la seconda contro il referendum: la battaglia infatti la condussi – caso più unico che raro – in favore di '4 no' che ho poi puntualmente votato, cercando di far capire agli astensionisti che la loro modalità era stupida, che bisognava mobilitarsi in massa a votare 'no', perché se i fautori de '4 sì' avessero raggiunto il quorum sarebbero sicuramente passati i sì (vi sto tediando: per chi volesse, c'è sempre l'archivio della vecchia versione di Ordine Generale pronto a dimostrare quanto detto). Insomma, si parlava di libertà di coscienza. E anche in quell'occasione lodai Ginafranco Fini, perché lui sì che applicò all'interno del suo partito, prendendosi le critiche dei suoi e dei suoi alleati, la libertà di coscienza: capì che una questione etica e di sensibilità privata non poteva essere inquadrata sotto una logica politica o peggio di partito. Follini allora stava nel gruppetto che “Fini, lo scellerato!”, e ora – boccuccia a culo di gallina – viene a farci la morale sull'ognuno faccia quello che meglio crede, ignaro del fatto che se un referendum debba essere davvero inquadrato in una logica politica e, a questo punto, di sopravvivenza della sua coalizione, non c'è occasione migliore di quello sulla riforma costituzionale. Che a noi – ricattucci leghisti a parte – sembra ottima e che in caso di insuccesso sancirebbe la fine della Casa delle Libertà. Scommettiamo? Almeno sappiamo con chi incazzarci.
5 Commenti:
Non sono andata a votare il referendum, avrei votato 4 no, solo perchè ormai la frittata era fatta. Hai ragione, se l'esito fosse stato un No legalmente preciso sicuramente Mussi non si sarebbe potuto permettere il colpo di mano in UE, foriero di futuri richiami, se non diktat, verso l'Italia. Certo testina di supposta è unico nel remare contro la coalizione cui, purtroppo, appartiene. Chissà se qualcuno stavolta lo ha informato che nei referendum costituzionali non eiste il quorum. L'Udc in generale sembra essersi impegnata, anche praticamente, in questa campagna elettorale così come AN ma ho sempre l'impressione che lo sforzo sia enormemente inferiore a quello di FI e Lega Nord.
Buona domenica.
La firma,
Lorenza
Cara Lorenza,
è bello trovare chi la pensa ESATTAMENTE come te. Dà soddisfazioni
un saluto
Cosa pemsavano di giocarci a freccette con gente così?
http://www.fabiomussi.it/galleria/imm_dett.asp?id_doc=91
:) Lorenza.
almeno l'ombrello per la foto poteva chiuderlo :)
un caro saluto!
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