giovedì, agosto 03, 2006

Beni culturali tagliati - ma nessuno se ne accorge?

Ricordo, all'epoca, quando il Cav. aveva semplicemente minacciato i tagli ai Beni Culturali – poi tutto è rientrato – il casino che era successo negli ambienti artistici. Anche voi, con un piccolo sforzo, potete ricordarvi: i ballerini e le ballerine che protestavano in piazza; quel regista e quell'attore indignati; il solito premio-a-qualcosa che, intervistato dalle televisioni, paventava scenari catastrofisti per la cultura italiana. Personalmente ricordo anche e-mail arrivate da personaggi ora ingessati e borghesi-progressisti, ma all'epoca musicisti del rock impegnato e del Movimento della Milano anni '70, in cui si invitavano i gentili destinatari – artisti sui generis – a far sentire il proprio scontento e a partecipare in massa all'incontro con Romano Prodi e alcuni cantanti italiani, previsto per il 26 marzo scorso al Rolling Stone di Milano – Prodi, che all'epoca non aveva ancora vinto le elezioni e quindi non aveva ancora perso la faccia in modo definitivo, era visto come il salvatore della patria, pensate un po' che paraculata.

Ora succede che nessuno può sapere, perché né il Corriere, né La Stampa e né tantomeno Repubblica ne hanno parlato, che nel decreto Bersani sono contenuti tagli ai Beni Culturali per un ammontare pari a 11.249.162 euro (solo Libero ne ha parlato e in rete la notizia l'ho vista ripresa dal blog Camelot Destra Ideale). Sorge quindi spontanea la domanda: dove stanno ora tutti i nani, le ballerine, i sovrintendenti – anche quelli un po' de sinistra, corteggiati dalla destra, e nonostante tutto invitati dagli ex artisti anni '70 di cui sopra a convegni e incontri – gli attori, gli scrittori e i finto-artisti del “cavalchiamo l'onda”? In vacanza?


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