venerdì, settembre 08, 2006

svergognàti

Hanno una faccia che, per essere il meno offensivi possibile, è tagliata a metà da una riga verticale. Hanno passato tutto il tempo delle missioni estere sponsorizzate dalla Casa delle Libertà a strumentalizzare i soldati con invettive contro il governo guerrafondaio, con le bandiere della pace, con i fondi dei loro intellettuali che facevano spirali acrobatiche pur di accontentare il lettore. Poi è arrivato il loro turno e – con pelo dello stomaco enorme e senso della vergogna inversamente proporzionale – per prima cosa sono andati in missione. Non si dice una missione sicura, perché nessuna lo è, ma nel caso del Libano si tratta di una missione ambigua, dove non si capisce cosa bisogna fare e chi disarmare e chi difendere. Nonostante tutto, e da elettore di centrodestra, ho apprezzato l'appoggio: per lo meno hanno dimostrato un minimo di continuità in politica estera. Continuità che però non c'è stata nelle missioni in Iraq e in Afghanistan, forse perché aventi il “disonore” di essere state iniziate da quel guerrafondaio del Cav. Succede quindi che nel centrodestra (favorevole alla missione in Libano) qualcuno inizi a chiedersi: “perché noi dobbiamo appoggiarli quando invece loro non mancano mai di sputare sulle nostre, di missioni? Riconoscano come missione di pace anche l'Iraq e noi voteremo tranquillamente quella in Libano”. Mi sembra un discorso che non fa una piega, e che demolisce in un nano secondo tutta la teoria della sinistra secondo la quale ci sono missioni di serie a (le loro, giuste) e quelle di serie b (degli altri, sbagliate). E grazie alla riga verticale che gli solca in viso di cui sopra, ieri se ne sono usciti con un titolo fantastico: ora sarebbe la destra a giocare sulla pelle dei soldati. La stessa destra che li ha sempre difesi; la stessa destra che non ha mai gridato slogan che auguravano la loro morte. Ma fa niente, all'Unità pensano che gli italiani siano tutti come i loro lettori, con la memoria storica corta.


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