La bella di Lodi
Lei rimane ferma e lo guarda.
«Ma quegli sgraffi lì ce li avevi già, ieri?».
«Te, me li avrai fatti, chi vuoi che sia stato, il gatto?».
«Ma se son senza unghie!».
«Eh, me li sarò fatti io, allora....».
Lei si guarda intorno come per cercare le sigarette.
Lui le chiede:
«Te, cosa fai? Stai lì».
Lei lo guarda, e aggrotta lievemente la fronte.
«Ma no, cosa vuoi...m'alzo anch'io...Tanto, t'accompagno un pezzo...».
Buttano via le coperte, lui la scavalca. Lei glielo piglia in bocca ancora un momentino, molle così com'è.
Alberto Arbasino, La Bella di Lodi, 1972, Einaudi, Torino, pag. 100, ristampa 2002, Adelphi, Milano, “Gli Adelphi”, 8€
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