La favoletta sbugiuardata della sinistra
La questione è ormai famosa. Giulia Maria Crespi, Presidente del Fai, ha denunciato il fatto secondo cui il precedente Governo Berlusconi avrebbe dirottato una parte di 8 per mille destinato all'arte e alla cultura, verso il finanziamento della missione di pace in Iraq. “A rivelarmelo – dice la Crespi - è stato Enrico Letta il quale a suo tempo lo aveva riferito in una conferenza stampa ma era stato riportato solo in un trafiletto di giornale”. Se pensa dunque che la notizia sia stata tralasciata dalla stampa, non può però dire che è stata nascosta dai membri del precedente Governo, dal momento che l'ex vice ministro all'Economia Giuseppe Vegas (Forza Italia) ha ammesso in un'intervista al quotidiano online Affaritaliani.it che “l'8 per mille originariamente doveva essere devoluto tutto agli aiuti al terzo mondo e alla cultura, poi una parte venne utilizzata per le missioni all'estero e quindi anche per l'Iraq”, aggiungendo che il quantitativo disposto per le missioni era della misura “di un terzo, circa 80 milioni”. Contestualmente a questa affermazione dal centrosinistra si sono levati polemica e indignazione. Ma se la polemica ci può anche stare, dal momento che non si è mai visto un governo che non polemizzasse apertamente con il precedente, è l'indignazione ad essere profondamente sbagliata. Perché questo governo vuol far credere al popolo italiano la favoletta secondo cui la sinistra è buona, mentre la destra è cattiva. A tal proposito risultano efficaci le dichiarazioni del Presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci (Ulivo), il quale arriva addirittura a parlare di “vero e proprio imbroglio ai danni dei cittadini”.
Andando però indietro nel tempo, fino al 1998, quando al Governo c'era Prodi e la missione all'estero era il Kosovo, si legge nel DPR 76/98 all'articolo 7, commi 1 e 2 che “entro il 30 settembre di ogni anno il Presidente del Consiglio dei Ministri sottopone alle competenti commissioni parlamentari, per il parere, lo schema di decreto di ripartizione della quota dell'otto per mille a diretta gestione statale, con la relativa documentazione”. E la quota, in quel periodo, non fu ripartita tutta per scopi in linea con quanto richiesto dalla normativa. Solamente 26 miliardi del totale andò a Protezione Civile e Vigili del Fuoco, rispettivamente per la ricostruzione nei comuni messinesi a seguito del terremoto del 14 febbraio 1999 e per interventi relativi agli incendi boschivi. I rimanenti 140 miliardi – molto più di un terzo del totale, dunque – furono spesi nelle missioni di pace, di cui 40 miliardi furono “investiti” nel coprire la spesa della destinazione di 150 osservatori dell'Ocse in Kosovo e di 250 militari in Macedonia. Credete ancora alla favoletta?
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