mercoledì, agosto 20, 2008

piange il telefonino - ve l'avevo detto.

Permettetemelo, almeno una volta: io vi avevo avvisato. Già, quando l'allora ministro Bersani, con le celebri «lenzuolate» aveva proposto una serie di liberalizzazioni (o pseudo tali), tra cui l'abolizione del costo delle ricariche telefoniche per i cellulari, io ve l'avevo detto che era una cosa ingiusta, e che prima o poi avremmo pagato. Di più, per rafforzare la mia tesi, vi avevo anche spiegato come il decreto che sanciva i termini dell'abolizione dei costi fosse una mossa populista – per far contenti, all'apparenza, i milioni di utenti – e molto illiberale, con un governo che si premurava di fare le tariffe di compagnie private e che, se proprio avesse avuto a cuore il portafoglio del cittadino, avrebbe potuto eliminare la tassa statale che ancora grava sui possessori di abbonamento telefonico mobile con bolletta anziché con ricarica. Ma quelli sono soldi che finiscono nelle tasche dello stato, non in quelle di Tim o Vodafone, e che gusto c'è a tagliuzzarli?

Ma ritorniamo a noi, e fatemelo ripetere: vi avevo avvisato. Quando tutti eravate contenti di non avere il costo di ricarica aggiuntivo, io andavo ripetendo che nel giro di poco tempo le compagnie telefoniche avrebbero «ritoccato» le loro tariffe, perché i soldi persi in qualche modo sono da riguadagnare. E così è stato: se Wind e Tre ritoccarono le loro tariffe fin da subito, ma in modo tale che il rincaro fosse per l'utente accettabile, Tim e Vodafone ora spingono sull'acceleratore, e ritoccano con un range percentuale che va dal 33 al 125% (Libero Mercato – 20.08.2008 – pag.3 qui trovate anche una tabella con la comparazione nuove/vecchie tariffe). E avvisano gli utenti del cambiamento dei piani tariffari con un sms, nei giorni più caldi di agosto; il Garante per le telecomunicazioni ha dei dubbi riguardo la modalità di comunicazione, ma figuriamoci se nei contratti mai letti e subito firmati dagli utenti non stava scritto che le comunicazioni possono avvenire anche con questo mezzo un po' infingardo. E le varie associazioni dei consumatori insorgono: non è possibile aumentare di così tanto. Ma, di grazia, dove stavano Garante e Codacons all'epoca delle lenzuolate di Bersani, quando io e altri più autorevoli di me venivamo additati – fate una ricerca sul blog di “ricarica” e leggetevi i commenti – come degli uccellacci del malaugurio, mentre i fatti ora dimostrano la nostra ragione?

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