sabato, agosto 09, 2008

mi è arrivata una lettera che mi chiede del Foglio - e io mi levo un paio di sassolini

Caro Ordine Generale, ogni tanto capito sulle tue pagine e sono sincero nel dichiararti di non essere un tuo fedele lettore. Più che altro mi interessa quanto scrivi circa il mondo dell'editoria e dei giornali, mondo che a quanto pare sta a cuore a tutti e due. E ti chiedo, siccome da più parti in rete e non girano le voci più disparate, se sai qualcosa circa una presunta «crisi» del Foglio.

Andrea

Caro Andrea, grazie per la sincerità: nel tuo dire che non lo sei, mi confermi che esistono alcuni lettori che possono essere considerati «fedeli», e immagino siano quei 50-60 che ogni dì, per le due settimane di vacanza che mi sono preso e di cui vi ho dato pronta comunicazione, hanno continuato a cliccare sul blog, magari per rileggersi roba d'archivio o magari per verificare una mia eventuale burla. Detto questo, ti ringrazio anche per la lettera e il suo contenuto; mi servi con un assist micidiale una di quelle che, in linguaggio tecnico, immagino si chiamino «palle gol» golosissime: parlare del Foglio, giornale che mi è tanto caro, e della sua presunta situazione. Situazione che non ti posso né confermare né, purtroppo, smentire, almeno per quello che ne so io e che immagino sia lo stesso che sai anche tu – il solito chiacchiericcio che gira per la rete e che alcuni vorrebbero travestito da informazione seria e documentata. E il chiacchiericcio dice che Il Foglio non navigherebbe in buone acque, ma magari sono solo insinuazioni messe in giro da qualche buontempone che, letto di Ubaldo Casotto al Riformista e di – pare – un'altra partenza eccellente (il capo dell'economia Marco Ferrante), non ha avuto niente di meglio da fare che alimentare la voce. La voce, però, pare essere alimentata anche da quelli del Foglio, a spulciare e mettere insieme dichiarazioni sparse qua e là: prima l'editoriale di Giuliano Ferrara [Il Foglio 04.08.2008 – pag.1] sul taglio ai finanziamenti pubblici per l'editoria («al nostro bilancio fanno comodo i due milioni di euri che dovrebbero venire a mancare in seguito ai tagli della manovra triennale di Giulio Tremonti»), poi una frase all'interno della rubrica Reunion sul sito del giornale che, in un contesto di celebrazione del quotidiano telematico americano The Politico, recitava: «faremo la stessa fine?» [Mattia Ferraresi, Reunion del 05.08.2008 – qui]. Infine, il suggello al dubbio è venuto dal mensile principe dell'editoria italiana, Prima Comunicazione, che sul numero di luglio scrive quanto segue: «non si è mai vista una così repentina caduta d'interesse per un giornale che fino a ieri il suo variegato ma vigile lettorato usava come eccitante e reagente quotidiano [...] la risposta alla fine dell'estate. O alla fine» - vedi caro Andrea se anche a te vengono i brividi su quel «alla fine». Di sicuro, ma proprio di sicuro, fino ad ora c'è solo una cosa: la carta molto più leggera sulla quale il quotidiano viene stampato nella sua edizione del sabato, quella con l'inserto culturale, che potrebbe far pensare ad un effettiva intenzione di risparmiare un po' di soldi. [nota ai blogger fini di palato, quelli per i quali la carta ora è «diafana da leggerci le righe stampate sul rovescio [...] Se sputi, ora la buchi»: ho qui accanto a me una copia del New York Times fresca fresca dall'America, omaggio di un amico che conosce fin troppo bene i miei feticismi. E, si badi bene, dico New York Times e non Herald Tribune come se ne trovano in tutte le edicole d'Italia. Beh, la carta di suddetta bibbia del giornalismo fa di gran lunga più cagare di quella del Foglio di un po' di sabati a questa parte, ma ad una scadenza della carta nessuno potrebbe mai far corrispondere una scadenza nella qualità].
Ma la «palla gol» arrivatami con il tuo
assist non si esaurisce in questo – per fortuna, perché adesso arriva la parte bella, finalmente un po' maliziosetta, che da giorni avevo sul groppone e che stamattina, poi capirai, si è decisa finalmente ad uscire dalla bocca. Ammettiamo che sia vero, e cioè che il quotidiano di Ferrara abbia veramente carenza di liquidi e che magari il Cav. - tramite la signora Veronica – non voglia fare un'iniezione di ricostituente nelle casse del giornale. Ammettiamolo, seppur per assurdo. Ammesso? Bene. Stamattina vado in edicola, prendo il Foglio e vado a pag. 4, quella delle lettere e – ogni tanto, di sabato – quella che ospita anche la rubrica di Pierluigi Diaco Dj & Ds. E cosa scrive oggi il signorino Diaco? Per il secondo sabato consecutivo ci fa sapere di essere in vacanza nel Salento, che uno non può più nemmeno essere a casa con la gioia di non sapere dove cazzo fosse finito. Poi, siccome il nostro è un po' così e gli piace prendere ispirazione dai maestri dello stile un po' frou frou, ci fa sapere di aver finito le sigarette e di girare mezza Puglia per trovare quelle da lui più gradite. E si badino bene due cose: la tournée – ce ne frega assai, ma tant'è – è «a bordo di una Subaru» appartenente ad un signore convinto alla bisogna grazie ad una «discreta somma di denaro mista a simpatia varia», dal che si deduce che il proprietario di Subaru in questione sia, oltre che parecchio squattrinato, anche dotato di scarso senso dell'umorismo. La seconda cosa da badare bene è questa: le sigarette che Diaco ha finito sono le «Goluase senza filtro». Esatto, scritto proprio «Goluase» e non ho nemmeno provato a prendere in considerazione l'ipotesi che Diaco abbia dettato la rubrica a qualcuno della redazione e questo qualcuno abbia commesso il refuso, semplicemente perché al Foglio sono deliziosamente snob su queste cose e sanno che si scrive «Gauloises». Ricordate che vi ho appena fatto ammettere, seppur per assurdo, che al Foglio abbiano problemi di soldi? Bene, secondo voi, in quella situazione, ne butterebbero altri per pagare una rubrica a Diaco nel quale non viene detto un cazzo di intelligente, si fa una marchetta al Corriere prima e alla Candida Morvillo neo-direttrice di Novella 2000 poi («leggere il Corriere di Mieli e Novella della Morvillo senza Goluase...»), si accusa il governatore della Puglia Nicky Vendola di non aver fornito sigarette ai tabaccai – giuro! - e nessuno che dica a Diaco che potrebbe comprarsi una stecca, la prossima volta, o cambiare marca o semplicemente smetterla di inventarsi certe cazzate perché a corto di argomenti? Dico, un giornale senza soldi ne butta via altri per queste cose – e per far ricercare a Luca Sofri delle parole su Wikipedia per poi pubblicarne la descrizione su un paginone ogni domenica? Suvvia.
Saluti.

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1 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Caro ordine generale,domenica ho letto sul foglio la pagina di luca sofri,ma dimmi,se giuliano ferrara vuole contribuire a crearsi una famigliola(sofri bignardi benini feltri 1 e 2)non può adottarli senza che i costi ricadano sul povero foglio?per i figli legittimi la moglie non ha più l'età da un pezzo e non c'è niente di male,ci mancherebbe,però,con tutte le teorie di cui il foglio si fa portavoce,una bella famigliola allargata farebbe la gioia della coppia in questione e solleverebbe il foglio da costi impropri e scritti inadeguati.scusa,ma anch'io avevo da tempo qualche sassolino nelle scarpe.saluti.

12:19 AM  

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