Apologia del recensore di iPhone.
L’iPhone è senza dubbio la cosa più figa capitata su questa terra – a livello di oggettistica, s’intende – da un (bel) po’ di anni a questa parte – ecco accontentato chi mi vuole breve e conciso, ma poco professionale. Per tutti gli altri, molte le cose da dire: è figa perché è Apple, ma non basta; è figa perché condensa in un unico apparecchietto tutto ciò che abbiamo nelle nostre tasche, di utile o meno utile (telefono, fotocamera, iPod, connessione internet, etc.), ma non basta ancora; è figa perché è figa, altrimenti che status symbol sarebbe? Cioè, è figa proprio perché è uno status symbol, non trovate?, e quindi tutti la vogliono e tutti la desiderano – io compreso. Però questo lo sapevamo già da tempo, da quando cioè sono iniziate a girare le voci a riguardo. E tutto questo, che già sappiamo, è anche tutto quello che vogliamo sapere, di più non ci interessa. E, soprattutto, non ci interessano gli eventuali difetti; anche perché, sinceramente, vi fidate di chi – giornalisti della radio, della stampa, della televisione, blogger che addirittura ospitano sulle proprie pagine i banner pubblicitari della Apple – in queste ore vi fa ampio resoconto di tutte le meraviglie del gingillo – dopo averlo avuto «in prova» aggratis - e, al limite, per non sembrare troppo posizionato a pecorina, vi dice che un difettuccio ce l’ha e sta nel fatto che, per poter scaricare la roba dall’iTunes Music Store direttamente sull’iPhone, dovrete comunque trovarvi in una zona coperta da wi-fi, perché per le cose «pesanti» il gioiello non usa la connessione 3G?
Etichette: iPhone
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