la pagina 69 di Marshall McLuhan - 3
Arbasino sa da anni che quando uno scrive un romanzo va trattato con condiscendenza, come si fa con i deboli di nervi, quelli che hanno avuto una malattia grave che li ha scossi in profondità, oppure quelli che la moglie sessantenne si è messa con uno scrittore di racconti rock o punk, comunque venitreenne molto tatuato, e loro vanno in giro con gli occhi fuori dalle orbite sperando che qualcuno li consoli (magari una ricercatrice universitaria comme il faut). Ricorda che si era espresso con misurata freddezza quando Eugenio Scalfari, venerato per quasi tutti i lettori della «Repubblica», gli aveva confessato che aveva consegnato all’editore un suo romanzo, dove romanzava la vita dell’Avvocato, proprio lui, Gianni Agnelli.
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