giovedì, novembre 24, 2005

Ciampi bis? Si, no, forse

Gianfranco Fini, presidente di Alleanza Nazionale e politico sicuramente navigato, ha lanciato la proposta: perché non un Ciampi bis, ovvero la ri-elezione del Presidente della Repubblica per un secondo mandato? Proposta solo in apparenza (e si vedrà il perché) accantonata dalla maggioranza - “ipotesi prematura” ha detto il Premier Silvio Berlusconi – ma invece invocata a gran voce dall’opposizione, dai Ds ai Verdi, che in più di un caso hanno addirittura espresso il loro stupore per “essere d’accordo con Fini, per la prima volta”. Ma quali sono le ragioni che stanno dietro questa uscita del Ministro degli Esteri e vice Premier, sicuramente non arrivata a caso? Ci sta un vecchio gioco della politica, antico come il mondo, il do ut des. Ti offro qualcosa affinché tu poi faccia un favore a me. L’offerta messa sul piatto dalla maggioranza – che, pur fingendo di accantonarla, si ha motivo di pensare che invece l’abbia promossa in penombra, mandando avanti Fini – è appunto un nuovo settenario, mentre il favore in cambio, a pochi mesi dal voto, sarebbe il non mettere il bastone tra le ruote da parte del Presidente della Repubblica sulla nuova legge elettorale in senso proporzionale. Ciampi, da par suo, ha declinato l’offerta. Saggiamente, per due motivi: il primo, nonostante lo scambio di favori come detto sia pratica antica, non è sicuramente la più nobile delle azioni, e il Presidente della Repubblica deve aver capito l’inciucio, preferendo non mettere a rischio la sua – seppur teorica - imparzialità. Il secondo, detto senza offesa per Ciampi, è un motivo non politico, bensì anagrafico: il Presidente comincia ad avere una certa età, dunque per lui farsi altri sette anni al Quirinale potrebbe non rivelarsi una scelta azzeccata. In tutto questo però le due figure politiche che figura fanno? Della maggioranza abbiamo già detto, e ribadiamo che il giochetto è vecchio ed è stato talmente abusato nel cursus della storia politica che viene quasi difficile anche scandalizzarsi. Per quanto riguarda l’opposizione, la vicenda si è invece rivelata come una zappata sui piedi. Perché se prima ha affiancato Fini nella sua ipotesi di un Ciampi bis, si è poi dovuta trovare d’accordo con il Presidente della Repubblica che dalla Turchia, dove si trovava in visita ufficiale, ha affermato di voler concludere degnamente il suo mandato e basta, come a voler scongiurare l’ipotesi di un secondo settenario. Insomma, i signori dell’opposizione Ciampi lo vogliono o no? Oppure preferiscono intromettersi in dibattiti interni alla Casa della Libertà, dicendo la loro – e dichiarandosi addirittura stupiti per essere d’accordo - e poi a giochi conclusi dovendo smentire il tutto, dimostrando ancora una volta tutta la loro inadeguatezza? Ai posteri l’ardua sentenza, nella speranza di non doverla verificare il prossimo aprile.

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