sabato, aprile 01, 2006

Fate sapere a Martens che Fini la camicia nera non l'ha mai indossata

Wilfred Martens, data la caratura dell'incarico che ricopre, è una persona che merita rispetto. Presidente del Partito Popolare Europeo, quell'unione di vari partiti nazionali che sta facendo sgomitare il Cav. dalla voglia – personalmente non condivisa - di volerne far parte, sa sicuramente il fatto suo. Impossibile andargli contro: se ha quel ruolo dovrà pur essere persona rispettabile e rispettosa – senza dubbio alcuno. Solamente che le sue idee circa i partiti politici italiani mi sembrano alquanto confuse. Perché capisco perfettamente, nonostante il mio “guardar storto” qualsiasi cosa che ipocritamente cerchi di far passare l'Europa come unita quanto invece la realtà e ben altra, e anche posso sottoscrivere che loro del Partito Popolare Europeo “si sono sempre espressi contro l'estrema sinistra e l'estrema destra”. Solo che mi è sembrato sgarbato far sentire Ginafranco Fini come un ospite indesiderato alla loro festa, imbucatosi nel party per sub-invito di Casini e Cesa. E tantomeno mi sento di considerare – e con me gli italiani, di destra, di sinistra e di centro – Fini come il leader di un partito di “estrema destra”. Dico, è uno che ha passato tutta la vita di capo partito a ripulire il partito stesso da quei residui di camicetta nera – operazione della quale si può, finalmente, decretare la conclusione – e allontanandolo, con varie svolte e tappe fondamentali, sempre di più da quelle che erano le sue origini; facendo sue le ragioni e gli obbiettivi di tutti gli altri moderati occidentali, può essere quindi considerato come il leader di un gruppo di estrema destra, considerando poi che l'estrema destra, quella vera, nemmeno lo guarda bene, anzi è vero il contrario? Forse Martens una cosa giusta l'ha detta: non vuole interferire comunque con le sorti della politica italiana. Non è dato a sapersi se solo perché siamo in campagna elettorale o per altri motivo. Sta di fatto che fa bene, perché è evidente che la politica italiana – o per lo meno uno dei suoi protagonisti principali e meglio visto da tutti gli italiani – nemmeno la conosce bene. Sempre detto con il distacco che una persona rispettabile e rispettosa richiede.


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