African Cola
Gheddafi ne ha pensata un'altra delle sue – ci mancava da qualche settimana, ma ci siamo preoccùpati per nulla. E già, secondo lui la Coca Cola è africana. Proprio così. Il simbolo dell'America, la bibita gassata che più sta in odio ai no global, la bevanda che vanta più tentativi di imitazione, la tipica bevanda occidentale, sarebbe nata in Africa. A stabilirlo, secondo Gheddafi, sarebbero alcune verifiche – quali? esiste un documento? - secondo le quali sarebbero state utilizzate piante del continente africano per produrre la Coca Cola. Ovviamente tutto ciò suona come una bufala, una provocazione, e come tale noi vorremmo che rimanesse, anche se sicuramente domattina giungeranno rivendicazioni dai giornali dell'intelligenza sinistroide i quali affermeranno che sì, la Coca Cola è africana, altro che capitalista, e che capitalismo è stato sfruttare le preziose piante per produrla. Possibile? Certo che sì, come quasi scontato che nessuno si sia recato in Africa a rubare le pianticelle al fine di produrre Coca Cola; anzi, molto più probabile che queste siano di serra e situate tranquillamente nelle zone di produzione, mica quelli possono spendere i miliardi per importarle. Solo un paio di dubbi alla fine rimangono. Il primo: se la ricetta della Coca Cola è segreta, come diavolo fa Gheddafi a sapere quali piante vengono usate? Secondo: il tutto ovviamente puzza di bruciato, un modo come un altro per attaccare l'occidente, anche se a dire la verità come attacco è parecchio ridicolo; questo perché Gheddaffi afferma che “la stessa cosa succede con la Pepsi e con la Kiti Cola” le quali, rispetto alla Coca Cola, fanno decisamente schifo.
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