domenica, febbraio 04, 2007

Il New York Times è sicuro: tocca al Soul

Leggi il New York Times la domenica mattina, mentre casualmente ascolti Stevie Wonder e scovi un articolo sul ritorno del soul. O come cazzo lo devi chiamare: soul, hip hop, R'n'b. Ma, giurano quelli che sponsorizzano questa nuova ondata, “People want something that sounds authentic, which I think to them means something that’s not being designed, something that’s not being distanced by advertising images or forced into a mode”. Siamo sicuri che sia proprio così? Voglio dire, al netto dei dinosauri, passino quelli che vengono definiti come i principali fautori – giovani – di questa nuova ondata, quindi quelli come John Legend, il quale nella sua hit “Save Rooms” riprende l'arrangiamento di “Stormy” dei Classics IV; passi anche la divina Joss Stone, che però non fa nient'altro che dare una lucidata – ma poco poco – di freschezza esecutiva su canoni di trentacinque-quaranta anni fa. Ma gente come i Gnars Barkley o Beyoncé, gente che darebbe spinta al soul partendo dall'hip hop o dall'Rnb, che poi in certe circostanze sono quasi la stessa cosa e con il rhythm and blues hanno talmente poco a che fare che sono costretti ad usare la foglia di fico dell'acronimo per dimostrare almeno un po' di pudore, ecco, gente di questo tipo non è che suoni proprio autentica o che non sia imposta come moda. La prova della non genuinità di questa nuova ondata? “And for just $2.49 cellphone users can download a ring tone of the hook from Mr. Wade’s long-out-of-print “Searching for Soul”. Certo, succede con qualsiasi altro prodotto musicale del momento, ma almeno di Jesse McCartney non si dice che la gente lo vuole perché “want that smoky feel again”.


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